Ospedale San Gerardo, la ricerca monzese sul tumore al fegato fa rete e vince 30mila euro di Roche

Tra i dieci progetti selezionati da Fondazione Gimbe e premiati con 30mila euro ciascuno nell’ambito del Bando “Roche per la ricerca clinica” c’è anche lo studio proveniente dall’Asst di Monza sul tumore al fegato. Nato nel 2018, si è affermato come uno dei registri più importanti su scala nazionale.
MONZA OSPEDALE SAN GERARDO LABORATORIO RICERCA
MONZA OSPEDALE SAN GERARDO LABORATORIO RICERCA FABRIZIO RADAELLI

Tra i dieci progetti selezionati da Fondazione Gimbe e premiati con 30mila euro ciascuno nell’ambito del Bando “Roche per la ricerca clinica – A supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca” vi è anche uno studio proveniente dall’Asst di Monza. Si tratta del lavoro denominato Hercoles (Hepatocellular carcinoma recurrence on the liver study), nato nel 2018 con la finalità di unificare i dati dei pazienti affetti da tumore al fegato (HCC) trattati chirurgicamente in tutta Italia. In pochi anni, questo studio si è affermato come uno dei registri più importanti su scala nazionale, con più di trenta centri ad oggi partecipanti in tutta la penisola e più di 6000 pazienti arruolati.

Il progetto è stato coordinato da Fabrizio Romano, professore associato in Chirurgia Generale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, responsabile della Chirurgia gastroenterologica presso l’Ospedale San Gerardo di Monza.

Grazie alle numerose informazioni raccolte, ogni gruppo di ricerca che partecipa al progetto può sviluppare studi scientifici usufruendo dei dati provenienti dagli altri centri, permettendo una capacità di analisi prima impensabile. Il gruppo di studio, inoltre, agisce in modo orizzontale: ogni centro partecipa alle decisioni e al disegno di ogni singolo studio, permettendo un alto grado di interazione su scala nazionale tra ricercatori, favorendo in questo modo la collaborazione e la condivisione dei risultati e le loro possibili applicazioni cliniche. Questo approccio si è rivelato molto efficace. Infatti negli ultimi due anni sono stati pubblicati già otto articoli scientifici, accettati su riviste internazionali ad alto impatto.

Soddisfatto del riconoscimento il professor Romano: “La vincita di questo bando rappresenta per noi il riconoscimento pubblico e ufficiale all’intuizione che avemmo qualche anno fa insieme al dottor Simone Famularo, oggi in Humanitas: unire i ricercatori del nostro Paese, condividere i dati e permettere a tutti di migliorare e rendere più affidabili i risultati scientifici, di modo da rendere più efficiente, attraverso la cooperazione tra centri diversi, la traslazione dei risultati di ricerca nella pratica clinica. Questo sforzo è dedicato a tutti i pazienti che si rivolgono a noi: è per loro che studiamo senza sosta questo tumore, ed è per loro che progetti come questo possono rappresentare un modo di definire in più precisamente l’efficacia delle cure e i rischi connessi”.

Il data manager selezionato svolgerà per dodici mesi attività di ricerca clinica presso l’Asst di Monza e consoliderà le proprie competenze per gestire al meglio lo studio clinico e portare non solo un miglioramento della qualità della ricerca stessa ma anche della sicurezza dei pazienti che vi partecipano. L’Asst di Monza copre le esigenze sanitarie di una popolazione di circa 850.000 abitanti che vivono nell’area della provincia di Monza Brianza. L’obiettivo di coniugare l’eccellenza clinica al territorio si unisce a una qualificata attività di ricerca scientifica svolta anche in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e rafforzata dall’utilizzo di tecnologie ad altissimo contenuto tecnico specialistico.

Forte anche l’integrazione clinica e dei processi operativi con la Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma basata su una importante partnership scientifica ed organizzativa tra le due entità.

Esprime la sua soddisfazione anche il direttore generale Asst Monza Silvano Casazza: “Avere un database nazionale sulle resezioni epatiche, grazie al quale portare avanti attività scientifica e di formazione, non può che dare lustro all’Ospedale San Gerardo di Monza e all’Università degli Studi di Milano-Bicocca da cui è partito il progetto. Il numero di centri partecipanti e di pazienti arruolati fa ben sperare nell’avanzamento della ricerca e delle cure a favore dello sviluppo di terapie sempre più mirate”.

Roche ha confermato il suo impegno anche per il 2022, lanciando la nuova edizione del bando che finanzierà ulteriori dieci progetti nelle aree terapeutiche oncologia, ematologia oncologica, oftalmologia, neuroscienze e coagulopatie ereditarie.