“È tempo di passare alla gestione a lungo termine della pandemia di COVID-19”. Il cambio di passo rispetto alla gestione dell’emergenza covid scoppiata a febbraio 2020 è emerso dalla riunione del Comitato di Emergenza dell’Oms, che si è tenuta il 4 maggio.

Oms: “Il Covid è un problema sanitario consolidato”

“Pur riconoscendo le restanti incertezze poste dalla potenziale evoluzione della SARS-CoV-2, il Covid-19 è ora un problema sanitario consolidato e in corso che non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC)”, si legge nella nota ufficiale.

Oms: l’analisi dei dati che fatto cambiare passo all’emergenza

L’Organizzazione mondiale della sanità si è espressa in tal senso grazie all’analisi dei dati che evidenziano la tendenza alla diminuzione dei decessi per Covid-19, il calo dei ricoveri correlati e dei ricoveri in unità di terapia intensiva, gli elevati livelli di immunità della popolazione al SARS-CoV-2.

Oms: “Momento da celebrare ma anche per riflettere”

Il Comitato tecnico dell’Oms, ha detto il direttore generale Tedros Ghrebreyesus, “ha raccomandato la fine dello stato di emergenza ed io ho accettato l’indicazione. Questo è un momento da celebrare ma è anche un momento per riflettere. Deve restare l’idea della potenziale minaccia di altre pandemie”. Da affrontare però con gli strumenti che l’emergenza Covid ha permesso di mettere a punto.

Oms: “Noi sappiamo che la stima è pari almeno a 20 milioni di morti”

“All’inizio della pandemia, fuori dalla Cina c’erano circa 100 casi di Covid e non vi erano morti dichiarati. In tre anni il mondo si è capovolto: circa 7 milioni di morti sono stati riportati dall’Oms, ma noi sappiano che la stima è pari almeno a 20 milioni di morti. Il Covid è stato molto di più di una crisi sanitaria, ha causato sconvolgimenti economici, cancellando trilioni dal Pil e ha spinto milioni di persone nella povertà“.