Omaggio della Brianza a Mandela Renato Ornaghi traduce “Invictus”

Invictus, ovvero mai sconfitto. È la poesia che Nelson Mandela era solito leggere durante gli anni di prigionia per l’apartheid. Renato Ornaghi, brianzolo doc e convinto sostenitore del dialetto, ne ha ricavato una versione in “lengua mader”. Un omaggio dalla Brianza a Madiba.
È morto Nelson Mandela (nella foto con Pelè)
È morto Nelson Mandela (nella foto con Pelè) CU-LR

Invictus, ovvero mai sconfitto, imbattuto. È la poesia di William Ernest Henley che Nelson Mandela era solito leggere durante gli anni di prigionia per l’apartheid. Un testo in inglese, che ha anche dato il titolo al film di Clint Eastwood.

Renato Ornaghi, brianzolo doc e convinto sostenitore del dialetto (già traduttore di Beatles, Rolling Stones e Adele, leggi qui), ne ha ricavato una versione in “lengua mader”. Un omaggio dalla Brianza a Madiba.

Invictus – A Nelson Mandela

Da ’l profond de ’sta nott che me involtia

Negra comè on longh pozz da on polo a l’alter

Ringrazi qualsessia dio che el ghe sia

Per avè in coeur quest anima invincibil

Ne ‘l mors terribil de ‘sti dur moment

Mai me sont tiraa indree, mai hoo vosaa

Sott i colp de la spada del destin

El coo gh’hoo pien de sangh, ma mai sbassaa

De là de ‘sto brutt loeuch, de rabbia e lacrim

Ghe sta appena l’orror del mond di mort

Ma anca ogni minaccia di ann futur

Me trova e trovarà senza pagura.

Conta minga quant strett sia el mè senter

Quant piena de castigh sarà la vita

Mì appena sont padron del mè destin

Mì sont el capitan de la mia anima.

Invictus

Dal profondo della notte che mi avvolge,

Nera come un pozzo da un polo all’altro,

Ringrazio qualunque dio esista

Per la mia anima invincibile.

Nella feroce morsa delle circostanze

Non ho arretrato né gridato.

Sotto i colpi d’ascia della sorte

Il mio capo è sanguinante, ma non chino.

Oltre questo luogo d’ira e lacrime

Incombe il solo Orrore delle ombre

E ancora la minaccia degli anni

Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio

Quanto piena di castighi la vita

Io sono il padrone del mio destino

Io sono il capitano della mia anima.

Invictus (originale)

Out of the night that covers me,

Black as the pit from pole to pole,

I thank whatever gods may be

For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance

I have not winced nor cried aloud.

Under the bludgeonings of chance

My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears

Looms but the Horror of the shade,

And yet the menace of the years

Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate

How charged with punishments the scroll

I am the master of my fate

I am the captain of my soul.