Monza: le voci dei volontari Lilt di fronte all’umanità alla prova

“Umanità alla prova” è l libro della Lilt, la Lega italiana lotta ai tumori, che raccogliere le testimonianze dei volontari durante la lunga emergenza sanitaria.
La copertina del libro
La copertina del libro

Cinquantacinque testimonianze, cento pagine, un unico obiettivo: trasmettere vicinanza, anche se virtuale, ai malati. È questo “Umanità alla prova”, il libro digitale della Lega italiana per la lotta contro i tumori di Milano Monza Brianza che raccoglie una selezione di centinaia di pensieri e riflessioni scritte dai suoi volontari nel primo periodo di lockdown del 2020. Il libro, disponibile all’indirizzo legatutmori.mi.it/librodigitale, è stato pubblicato poco prima di Natale in occasione della XXXVII Giornata del volontario Lilt.

Nonostante le difficoltà della prima fase della pandemia del 2020, i volontari non hanno mai abbandonato i malati. Per tutto il periodo del lockdown hanno mantenuto i rapporti con i pazienti, inviando loro messaggi, e-mail, video o contattandoli telefonicamente per ricordare loro che non erano soli. Da qui è nata l’idea di raccogliere le testimonianze in un libro digitale con contributi audio letti da volontari. Pagine piene di speranza e di incoraggiamento, ricordi, riflessioni, messaggi di speranza. I volontari si firmano semplicemente con i loro nomi di battesimo per fare sentire maggiormente la loro vicinanza e la loro “complicità” con i pazienti.

Monza: le voci dei volontari Lilt di fronte all’umanità alla prova
La copertina

Tra i volontari che hanno scritto le testimonianze ci sono anche quattro brianzoli: Christian, autore di tre interventi, Lucia, Patrizia e Mary. Nel periodo più difficile della pandemia, Lilt Milano Monza Brianza ha attivato il Telefono Amico, il filo diretto che ha permesso ai volontari di ascoltare le difficoltà e i bisogni dei pazienti e dei loro familiari. Il servizio ha registrato complessivamente 200 accessi. Nel 97% dei casi i coloro che hanno composto il numero avevano bisogno di compagnia. Il Telefono Amico è stato utilizzato soprattutto dai pazienti (93%), con un’età compresa tra i 55 e gli 80 anni e prettamente italiani (66%), seguiti da egiziani (7%) e da peruviani (6%). Con il miglioramento del quadro epidemiologico che ha segnato il 2021, sono tornati in servizio 503 dei 700 volontari di Lilt.

«La pandemia ha cambiato tante cose – spiega Marco Alloisio, presidente di Lilt Milano Monza Brianza -, anche gli elementi fondamentali dell’essere volontari. Il Covid ha imposto la distanza tra persone che quella distanza sanno cancellare al primo sguardo. Chi ha scelto di essere al servizio dei pazienti oncologici non si è arreso all’emergenza e ha trovato nuove forme e strumenti per ridurre le distanze. La penna è uno di questi». Chi desiderasse diventare volontario Lilt può consultare il sito: legatumori.mi.it/diventa-volontario.