Monza e il “caso chioschi”, le liste civiche: «Dodici anni sono un periodo temporaneo?»

Dodici anni sono da considerare un periodo temporaneo? Se lo chiedono le liste Civiche “PrimaVera Monza”, “Una Monza per Tutti” e “Insieme Per Monza Futura” per aprire il dialogo sul caso dei tredici chioschi commerciali in centro a Monza. Un dibattito sempre più vivo, polemiche comprese.
Monza, il rendering di un chiosco commerciale del progetto per il centro
Monza, il rendering di un chiosco commerciale del progetto per il centro Fabrizio Radaelli

Dodici anni sono da considerare un periodo temporaneo? Se lo chiedono le liste Civiche “PrimaVera Monza”, “Una Monza per Tutti” e “Insieme Per Monza Futura” per aprire il dialogo sul caso dei tredici chioschi commerciali in centro a Monza. Un dibattito sempre più vivo, polemiche comprese.


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“Anzi, dopo la commissione di venerdì 4 dicembre, l’argomento è sempre più attuale – scrivono le liste civiche in un comunicato congiunto – Dati alla mano riprendiamo le fila del discorso: su una superficie totale di 520 mq verranno collocate tredici postazioni con estensione media per unità di 40 mq; quattro chioschi vengono previsti delle dimensioni di 70 mq ciascuno. Il progetto, presentato come occupazione di suolo pubblico “temporaneo”, non è, per tale caratteristica, passato sotto il giudizio del Consiglio Comunale (è stato infatti vagliato solo dalla giunta). Va da sé che, se i chioschi fossero stati presentati come fissi (come di fatto saranno) e non come elementi mobili, il Consiglio Comunale avrebbe potuto esprimersi in merito e l’intera questione avrebbe avuto tutt’altra faccia, ci sarebbe stata, per così dire, un po’ più di democratica discussione sulla materia”.

E poi: “Tornando al concetto di “temporaneo” o “fisso” lasciamo a voi il parere: può, un utilizzo di dodici anni, essere ritenuto temporaneo?”

Ma all’attenzione delle tre liste civiche ci sono anche altri interrogativi. La posizione dell’Unione Commercianti, per esempio, “visto che tutti gli incontri tra questi ultimi e l’assessore Abbà sono avvenuti in modo informale e quindi non sono stati verbalizzati”. E poi quella dei commercianti non iscritti all’Unione.

“Inoltre – continua il comunicato – ci sono alcuni aspetti che riteniamo sinceramente di dubbio gusto: in primo luogo il promotore del progetto nonchè unico partecipante alla gare d’appalto, in quanto vincitore, potrà decidere arbitrariamente a chi concedere e a quale cifra ogni singolo chiosco. A questo proposito vale la pena sottolineare che il Comune, a fronte di un’entrata annua di soli 80mila euro complessivi relativi alla Tassa di Occupazione del suolo pubblico, ha di fatto rinunciato ad esercitare un controllo reale sull’intera operazione, ponendo solo alcuni vincoli di scarso rilievo. Pur riconoscendo l’utilità dei chioschi in alcuni punti della città, quali i Boschetti Reali, l’area Cambiaghi ed i giardini della stazione, non possiamo essere d’accordo con le modalità globali di attuazione del progetto”.

Per questo “le liste civiche “PrimaVera Monza”, “Una Monza per Tutti” e “Insieme Per Monza Futura” si impegneranno per aprire un dialogo costruttivo con le varie componenti coinvolte: commercianti, associazioni e cittadini; per trovare soluzioni maggiormente condivise dalla città e dai monzesi”.