Lissone dice addio a Enrico Arosio, il presidente di “Palazzo del Mobile”

Aveva 70 anni, era fortemente legato alla città dove è cresciuto e si è anche impegnato in politica. Il ricordo dell’amico assessore Renzo Perego: «Mai una parola oltre le righe, mai un’urlata, il fare serio, ma bonario e il suo sorriso»
LISSONE. PALAZZO MOBILE
LISSONE. PALAZZO MOBILE

Lissone piange la scomparsa di Enrico Arosio, presidente di Palazzo del Mobile. Aveva 70 anni, legato alle sue radici, ha mantenuto saldo il legame con la città nella quale è cresciuto impegnandosi in prima persona nella vita politica e nella più evocativa peculiarità di Lissone.

Lissone dice addio a Enrico Arosio, il presidente di “Palazzo del Mobile”
Lissone Enrico Arosio, detto Tan

«Ci conoscevamo fin da piccoli – ricorda l’assessore Renzo Perego – nella amata Virtus, la squadra di calcio in cui militavamo. Lui, che aveva sempre giocato a basket, ne era diventato il portiere. Eravamo un insieme di amici, non terminavamo di vederci alla fine della partita. Era la squadra dell’oratorio, il nostro oratorio, il San Luigi, che adesso finalmente sarà ristrutturato e che riavrà, seppur con altre modalità, la vocazione di educare i ragazzi. E poi l’inizio della nostra avventura politica. Era stato l’Arturo a metterci insieme, eravamo un bel gruppo noi del movimento giovanile della allora Democrazia Cristiana. Mi vengono in mente iniziative, con altri gruppi , per il voto ai diciottenni, per la valorizzazione dei giovani nella comunità e tanto altro».

Perego ricorda il suo modo di fare. «Mai una parola oltre le righe, mai un’urlata, il fare serio, ma bonario e il suo sorriso, sempre- aggiunge- pochi anni fa accettò di fare il presidente del Palazzo del Mobile, con suo fratello, artigiano del mobile. Era un compito gravoso: bisognava vendere l’immobile con la soddisfazione dei soci rimasti. Lo sappiamo come è andata a finire: c’e’ riuscito, con la sua calma, oserei dire la sua dolcezza, ma anche con la sua tenacia».