«La Dad a Lissone va a scatti, maestre costrette a usare la connessione personale per fare lezione»

Dura accusa di Daniele Fossati, esponente di Forza Italia in consiglio comunale a Lissone: «Il Comune non ha investito, la Dad va a scatti e le maestre sono costrette a usare la connessione personale»
Daniele Fossati in consiglio comunale
Daniele Fossati in consiglio comunale

Scuola in Dad, a Lissone: connessione a scatti? Le maestre si utilizzano la linea Internet privata. «È colpa del Comune, è una cosa dell’età della pietra – sbotta in consiglio comunale il capogruppo d Forza Italia Daniele Fossati -. La scorsa estate, cioè in tempi non sospetti, avevo detto che le 700mila euro destinate dalla Regione al nostro Comune andavano spese per migliorare le condizioni delle scuole, per adeguarle all’emergenza che stiamo affrontando. Si è preferito investire ed utilizzare questi soldi in piste ciclabili e quest’anno ci troviamo coi nostri bambini che devono seguire lezioni da casa e con le maestre presenti nella scuola che non hanno mezzi sufficienti per poter trasmettere nel momento in cui sono in linea tanti docenti; i video vanno a scatti e non lo dico per sentito dire, ma lo dico perché vivo questa esperienza con mio figlio».

Fossati riporta dunque il suo caso. «Se non fosse per il buon cuore delle maestre che si staccano dalla linea della scuola ed utilizzano proprie connessioni, le lezioni sarebbero fatte a scatti – aggiunge -. Sono presente tutte le settimane, assisto alle lezioni di mio figlio e se le maestre se non si disconnettono dalla linea del Comune, non riescono a fare lezione. È una cosa dell’età della pietra». E conclude: «Se le linee delle nostre scuole non sono adeguate, è colpa del Comune perché quando c’era la possibilità di sfruttare le somme assegnate dalla Regione per migliorare condizioni della scuola, mi è stato riso in faccia. Sarebbe bastato adeguare le linee e gli spazi, dotare le scuole di altri strumenti. Avrebbe dovuto essere cura dell’amministrazione cercare di anticipare i problemi e non cercare di curarli quando i problemi si verificano, questa è programmazione e questo è il futuro dei nostri figli, non le piste ciclabili».