Dopo aver inaugurato la struttura nel suo complesso un anno fa, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, tornerà venerdì 23 settembre alla Casa della Carità di via Alfieri a Seregno. Il presule questa volta terrà a battesimo il nuovo Emporio della Solidarietà, che la Casa della Carità ha realizzato in collaborazione con la Caritas ambrosiana, con i contributi dell’amministrazione comunale di Seregno e della fondazione Guido Venosta e con il sostegno di alcuni benefattori, tra i quali don Pino Caimi, che ha previsto un lascito. L’appuntamento è fissato alle 19. «Quello dell’Emporio della Solidarietà -ha spiegato giovedì 1 settembre, in una conferenza stampa sul posto, Gabriele Moretto, direttore della Casa della Carità-, è un brand nato qualche anno fa grazie alla Caritas italiana. La progettualità va nella direzione di un sostegno alla gestione dell’economia familiare. L’utente passerà prima dai servizi sociali e dal centro di ascolto della Caritas ed arriverà qui con una tessera a punti, della validità di tre o sei mesi. Il punteggio sarà stabilito sulla scorta del numero dei componenti del nucleo familiare, della loro età e di eventuali patologie. Troverà un volontario ad accoglierlo, un altro alla scaffalatura ed infine un terzo alla cassa, che provvederà a detrarre i punti, sulla base della spesa effettuata. I prodotti li riceveremo gratuitamente, grazie ad un accordo tra la Caritas ambrosiana ed alcune catene di supermercati».
Emporio della Solidarietà: tre aperture settimanali
La previsione è di tre aperture settimanali, ancora da calendarizzare, a partire dal mese di ottobre: una in una fascia mattutina, una in una fascia pomeridiana ed una in una fascia serale. I volontari coinvolti sono trentacinque, mentre la sede sarà ospitata dall’edificio che un tempo era a disposizione di realtà come il centro di aiuto alla vita ed il centro di ascolto della Caritas, con ingresso indipendente dalla via Alfieri. La sua ristrutturazione, per cui inizialmente si pensava ad un investimento di 90mila euro, è costata in realtà il doppio, a causa di complicazioni varie e del rincaro dei materiali.
Emporio della Solidarietà: i commenti di assessore e prevosto
«Da subito come giunta abbiamo creduto in questo progetto -ha sottolineato Laura Capelli, assessore alle politiche sociali-, tanto che abbiamo deciso anche un contributo economico. Ci piace l’idea che la persona possa venire e scegliere i prodotti, come riteniamo positivo il dialogo che amministrazione ed uffici hanno con la Casa della Carità, un dialogo anche giornaliero». Soddisfazione si è letta infine nelle parole di monsignor Bruno Molinari, prevosto di Seregno, per cui la Casa della Carità ha sempre costituito un sogno, fin dal suo insediamento nel 2012: «Ringrazio i volontari che lavorano qui, che in poco più di un anno hanno messo in moto un treno potentissimo. La struttura funziona in modo egregio e poco alla volta si aggiungono sempre più servizi. Sono lieto che l’arcivescovo tornerà per questa seconda inaugurazione». Lo sviluppo progettuale non si fermerà comunque all’Emporio della Solidarietà: tra gli obiettivi nel medio termine, figura un centro diurno, che possa essere un riferimento anche per i senzatetto, accolti nei mesi invernali dal piano freddo, trasferito in via Alfieri dopo i primi anni al Piccolo Cottolengo don Orione di via Verdi.
Emporio della Solidarietà: i pacchi alimentari rimarranno
Il nuovo Emporio della Solidarietà andrà ad affiancare e non sostituirà il servizio del pacco alimentari mensile, che la Casa della Carità garantisce alle famiglie bisognose sul territorio. «Oggi raggiungiamo circa centotrenta nuclei familiari -ha spiegato nella conferenza stampa Luigi Losa, tra i più convinti promotori del progetto della Casa della Carità-, cui si sono aggiunti una quarantina di nuclei di profughi ucraini. Quest’ultimo aspetto ha prodotto un costo aggiuntivo per noi di circa 30mila euro, cui comunque siamo riusciti a fare fronte». Il trend registra attualmente difficoltà di approvvigionamento dal Banco alimentare, in particolare per il latte. «Per il pacco -ha proseguito Losa-, è fondamentale l’aiuto che ci garantiscono i supermercati locali, come Esselunga, Iperal, Natura Sì, Unes ed Eurospin, chi con il carrello della spesa solidale e chi con contributi diretti di materiale. Pensiamo che con l’Emporio, il secondo in Brianza ed il quindicesimo nella diocesi di Milano, il numero di chi riceve i pacchi, nel tempo, possa diminuire».