Interdittiva antimafia della Prefettura di Monza a Brianza a una società di trasporti di Cornate d’Adda: «Possibili infiltrazioni»

La società ha anche una unità operativa in Calabria. Sarebbero stati rilevati: «collegamenti con soggetti riconducibili alle cosche Arena e Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto (KR), alcuni dei quali condannati per appartenenza ad un’associazione di tipo mafioso».
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Monza Prefettura Fabrizio Radaelli

«Possibili rischi di infiltrazione e di condizionamento, da parte della criminalità organizzata, delle scelte e degli indirizzi gestionali della società»: è la motivazione, dopo approfondimenti istruttori effettuati con la collaborazione del Centro Operativo della Dia, Direzione investigativa antimafia di Milano, del provvedimento interdittivo che la Prefettura di Monza e Brianza ha emesso nei confronti di una società impegnata in attività di trasporto di merci su strada per conto terzi e commercio all’ingrosso di auto usate, con sede legale a Cornate d’Adda e un’unità operativa nel Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR).

In particolare, sarebbero stati rilevati: «collegamenti con soggetti riconducibili alle cosche Arena e Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto (KR), alcuni dei quali condannati per appartenenza ad un’associazione di tipo mafioso, di cui all’art. 416-bis c.p., le cui ramificazioni sul territorio nazionale sono state oggetto di rilevanti procedimenti penali a Catanzaro e a Bologna».

Gli elementi acquisiti – spiegano ancora da via Prina – sono stati poi condivisi con i rappresentanti delle forze di polizia nel corso di un incontro del Gruppo interforze antimafia della Prefettura di Monza e della Brianza: «all’esito del quale è stata rilevata la sussistenza di un concreto pericolo di infiltrazione della società in parola da parte di consorterie riconducibili alla criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista».

Si tratta del secondo provvedimento disposto dall’Ufficio Antimafia della Prefettura di Monza e della Brianza nel corso dell’anno 2021 (un’interdittiva e un aggiornamento confermativo dell’attualità del pericolo di infiltrazione), che fa seguito ai 22 adottati nel triennio 2018-2020 (6 interdittive nel 2018; 7 interdittive nel 2019; 7 interdittive e 2 aggiornamenti nel 2020).