Il grido di dolore di San Rocco Monza tra prostitute e degrado

Il grido di dolore di San Rocco. Lo hanno lanciato quelli dell’associazione «Fuori dal pantano», che da anni si battono per avere un quartiere più vivibile. Dalla Fossati-Lamperti all’incubo sicurezza, fino alla prostituzione serale: tutti i mali di un quartiere ai margini.
La piazzetta di San Rocco
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Il grido di dolore di San Rocco. Lo hanno lanciato quelli dell’associazione «Fuori dal pantano», che da anni si battono per avere un quartiere più vivibile. Un sogno che, stando all’ultimo, disperato, comunicato che hanno provveduto a spedire alle redazioni degli organi di informazioni, non riusciranno a veder realizzato, almeno nell’immediato. «Una volta nei bar, nei circoli o nella piazzetta di S. Rocco, le persone si soffermavano a parlare di famiglie, degli studi dei figli. Oggi, girando nei bar (sempre più numerosi, evitando le ore serali di “coprifuoco” per la frequentazione), nei circoli e nella piazzetta della fontana (sic!) l’attenzione dei più cade drammaticamente sul tema della sicurezza. A S. Rocco oramai si vivono giornate e soprattutto nottate poco tranquille con le consuete avvisaglie di prostituzione “sotto casa”, con assembramenti etnici “chiusi” e per nulla rassicuranti, con sgommate di auto di grossa cilindrata a mani di personaggi sprezzanti di tutto e di tutti; poi, nei rari casi di presenza di vigilanza, tutto sparisce per poi rapidamente ripresentarsi. Le intrusioni nelle abitazioni sono diventate una consuetudine».

E poi ancora: «La “piazzetta degli zampilli” ( descritta come l’Agora del quartiere da coloro che così l’hanno voluta) è ormai tutto tranne che zona di aggregazione: i suggerimenti per spostare in questo ambito la locale Posta non sono mai stati presi in considerazione, i commercianti “tradizionali” sono fuggiti….e la sera qui si trovano solo le pantegane e qualche disadattato».

E poi altri esempi di degrado: la zona dell’ex Fossati-Lamperti, l’area del depuratore con i suoi miasmi, il tunnel di via Borgazzi: «Sono le gravi evidenze di politiche fallimentari che hanno contribuito al degrado, al sorgere del disagio e alle frequentazioni insane. Cosa sta facendo l’Amministrazione? Si chiude in trincea, giustificandosi con i soliti “bla, bla, bla” per lo più legati alla perenne carenza di “cassa”, ma ciò non toglie alle medesime funzioni di farsi pubblicità su altri temi più qualificanti quali la riqualificazione della Villa Reale, del Parco, del Centro Storico …. sino ad arrivare alla futura Expo. La periferia? Non determina ritorni d’immagine!».