Sono 43.313 i test eseguiti in poco più di due mesi nelle strutture lombarde nell’ambito della campagna di prevenzione gratuita per l’epatite C.
Regione Lombardia ha stanziato i fondi e definito un tavolo di lavoro mirato ai soggetti nati tra il 1969 e il 1989 che sono ricoverati o accedono presso i punti prelievi di tutte le Asst/Irccs pubbliche e delle strutture private aderenti.
Epatite C: “Positivo circa l’1% delle persone testate”
“Circa l’1% delle persone testate – ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti – sono risultate positive al virus dell’epatite e adesso potranno essere avviate a un tempestivo percorso di cura. La prevenzione è al centro dei programmi sanitari di Regione Lombardia ed è fondamentale per assicurare il mantenimento di una buona salute dei suoi cittadini“.
Un software dedicato alla raccolta dati è stato messo a disposizione delle strutture a supporto del monitoraggio delle attività, del trasferimento del flusso dati e di una corretta gestione del paziente positivo, insieme a una procedura operativa regionale e a una campagna informativa rivolta al cittadino.
Epatite C: infezione cronica da Hcv asintomatica, ma principale causa di cirrosi e cancro al fegato
L’epatite C cronica da Hcv è un’infezione che non dà sintomi, ma è la principale causa di cirrosi e cancro al fegato in Italia. In Lombardia si stima che circa 150.000 persone presentino l’infezione da HCV. Molti di questi casi però non sono diagnosticati.
“Sulla base dei dati analizzati al 1° agosto 2022, il 68% dei soggetti aderenti alla campagna è di genere femminile e il 32% di genere maschile. Inoltre, la percentuale di positività al test anticorpale è pari all’1% dei soggetti testati. Nel mese di giugno 2022 tutte le ASST/IRCCS pubbliche lombarde si sono prontamente attivate nella campagna di prevenzione e molte strutture private hanno aderito all’iniziativa”, spiega una nota della Regione.