È la prima donna a scendere nella mischia in vista delle amministrative di giugno: Manuela Ponti, psicologa, fondatrice del comitato “Difendiamo i nostri figli” e impegnata nei movimenti Pro life, guiderà il “Popolo della famiglia”.
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La sua candidatura è stata lanciata nei giorni scorsi da Gianfranco Amato, segretario nazionale del partito cofondato con Mario Adinolfi. La lista, che presenta nel logo il motto “No gender nelle scuole”, raggruppa perlopiù cattolici che da posizioni da molti considerate intransigenti si battono contro l’aborto, l’eutanasia, i matrimoni omosessuali e le adozioni da parte dei gay. Adinolfi, gia parlamentare del Pd che come aspirante sindaco di Roma lo scorso anno si è dovuto accontentare dello 0,6%, è noto al pubblico per la vena polemica e l’impeto con cui affronta gli avversari nel corso di trasmissioni e dibattiti televisivi. E proprio dal video, durante la rubrica del lunedì #Liberamente trasmessa dal Popolo della Famiglia Tv sulla piattaforma Facebook, Amato ha annunciato la corsa di Manuela Ponti che a breve dovrebbe presentarsi ai monzesi.
«Con il Popolo della famiglia – ha affermato l’aspirante sindaco – faremo parecchia strada. La mia scelta nasce dalla storia di mamma che si preoccupa per i bambini in uno Stato in cui i valori sono cancellati». «Bisogna tornare – ha aggiunto – a un sistema che consideri la famiglia il nucleo fondante della società».
«È necessario – ha commentato Amato – riportare a Monza la centralità dei valori che sono sotto attacco di una rivoluzione antropologica che distrugge l’uomo. Mettersi in gioco non è facile» per gli esponenti di un movimento che «raccoglie solo insulti, lacrime e sangue». «Lo facciamo – ha concluso – anche per i figli dei nostri nemici perché non vogliamo morire nel baratro in cui ci sta portando una classe politica cialtrona e ciarlatana: il nostro obiettivo è salvare l’Italia».