Il Comune di Nova Milanese rinuncia a ricorrere in appello nei confronti di una famiglia che aveva chiesto un risarcimento per un allagamento domestico avvenuto nel luglio 2010. E quindi la città dovrà pagare la copertura dei danni denunciati a suo tempo, visto che l’assicurazione non copre questo tipo di danni. La ben nota situazione di emergenza fognaria e idraulica del quartiere residenziale di via per Incirano-via Garibaldi comincia a presentare il conto al Comune: a fronte di una richiesta di un risarcimento iniziale pari a 25mila euro nei confronti del Comune, il giudice ha decretato il pagamento di 5mila euro più le spese legali sostenute dal danneggiato. In teoria esiste la possibilità di presentare ricorso fino ad aprile dell’anno prossimo, ma il sindaco Longoni, l’assessore al Bilancio Fabrizio Pagani di comune accordo con la giunta, e dopo essersi confrontati con i rappresentanti legali, hanno deciso di non prolungare l’iter giudiziario.
Provvedendo a disporre il debito fuori bilancio per coprire l’intero importo: il dovuto alla controparte cui si aggiungono le spese legali. La sentenza del 22 ottobre, alla comunità novese viene a costare, in totale e tutto compreso una cifra pari a 8.003 euro. Si è deciso di non proseguire con l’iter, a fronte della possibilità in un secondo momento di chiedere, a propria volta, un risarcimento all’azienda che gestisce la rete di smaltimento acque reflue per la città di Nova, che al tempo era Alsi ed oggi è BrianzAcque. C’è la convinzione, da parte dell’amministrazione Longoni, che l’azienda possa essere chiamata in seguito a coprire quanto sborsato per risarcire i ricorrenti, Antonio Battista e Nicoletta Iacullo, che in quell’estate del 2010 ricevettero ingenti danni alla proprietà privata.
La situazione di alcune palazzine di via Garibaldi e via per Incirano è ben conosciuta da tutti a Nova: per anni, il mancato potenziamento della rete fognaria che serve quella parte ovest della città, ha causato i ricorrenti allagamenti dei tratti di strada e di scantinati, taverne e cantine di proprietà privata. Attualmente alcuni interventi sono stati fatti, compreso il potenziamento delle condutture fognarie fino a via Brodolini. Ma l’emergenza di servizi, non potrà considerarsi risolta finchè non sarà fatta la ormai famosa vasca volano programmata in via Vesuvio. Per il momento si paga il danno ai privati su ordine del giudice. Con il rischio, prospettato anche dalle minoranze in consiglio comunale, che questo sia un pericoloso precedente in vista di eventuali, possibili ricorsi alla giustizia da parte di altri concittadini.