Caldo a Monza: in tribunale chiamano l’Asl, da Zara si sciopera

Caldo africano in tribunale a Monza: e allora arriva l’Asl. Con l’impianto di condizionamento dell’aria fuori uso, i tecnici hanno rilevato temperatura e umidità. Protesta anche da Zara: le lavoratrici hanno incrociato le braccia.
Uffici e aule calde nel tribunale di Monza
Uffici e aule calde nel tribunale di Monza

Caldo africano in tribunale a Monza: e allora arriva l’Asl. Con l’impianto di condizionamento dell’aria fuori uso, una mattinata di udienze a palazzo somiglia a una passeggiata nella Savana. Figurarsi quando nelle stesse aule si tengono requisitorie di sette-otto ore, come successo martedì scorso con il processo Penati, o lunedì davanti alla Corte d’Assise per l’omicidio di Paolo Vivacqua. Proprio in occasione del primo di questi due momenti “caldi” dell’estate giudiziaria monzese, il presidente Giuseppe Airò ha fatto mettere a verbale le “condizioni climatiche insopportabili dell’aula”, disponendo la trasmissione del verbale stesso in procura e alla presidenza del tribunale. Dalle carte, si è passati ai fatti.

Lunedì mattina, i tecnici dell’Asl, muniti di apposti macchinati rilevatori di temperatura e umidità, hanno fatto un sopralluogo in tutto il palazzo. Particolarmente critica la situazione al terzo piano, stretta da un basso controsoffitto e nell’aula di udienza dedicata solitamente ai processi più numerosi, o alle udienze in Corte d’Assise.

La stessa in cui hanno boccheggiato la scorsa settimana giudici, avvocati difensori e di parte civile al processo che vede imputato l’ex presidente della provincia di Milano Filippo Penati e altre 10 persone Tutti ammirati di fronte al pm Franca Macchia che ha parlato per 7 lunghe ore di requisitoria. Scena e atmosfera simile lunedì in Assise, dalle 10 del mattino alle sei del pomeriggio (un’ora di pausa in mezzo) per le conclusioni del pm Donata Costa.

Se l’aria condizionata non funziona non resta che incrociare le braccia. Devono aver pensato così alcune dipendenti del noto marchio di abbigliamento e accessori spagnolo Zara, di via Italia.

«Settimana scorsa – spiega Nadia Costa, segretario generale di Filmcams Cgil di Monza e Brianza – si è guastato l’impianto di condizionamento: le dipendenti hanno proclamato lo stato di agitazione con fermo di un’ora nella mattinata di mercoledì 8 e di un’altra ora nel pomeriggio dello stesso giorno».

Si sarebbero fermate anche il giorno successivo se l’azienda non fosse intervenuta tempestivamente. Per fortuna, però, non è stato necessario: riparato il guasto e tornata la temperatura a livelli accettabili, le dipendenti si sono rimesse all’opera.