Proseguono le indagini sulla morte della 23enne egiziana, precipitata da un palazzo dell’Edilnord nel pomeriggio di lunedì 27 giugno. La vittima è deceduta dopo un volo di 11 metri dal secondo piano sull’asfalto del corsello dei box.
Brugherio, muore precipitando da casa: prime testimonianze
Non c’è stato più nulla da fare né per lei né per il bambino che portava in grembo. I familiari del marito della donna, un egiziano che lavora in un’impresa di pulizie, sono stati condotti in caserma a Monza per essere ascoltati dal carabinieri del nucleo operativo, così come il marito stesso. Proprio in queste ore si sta cercando di chiarire chi di loro fosse presente nell’abitazione al momento del volo e cosa abbia visto. Nel frattempo sono state effettuate le indagini scientifiche all’interno dell’appartamento, sui davanzali delle finestre, sul balcone e sul luogo in cui il corpo della 23enne è caduto. Nel pomeriggio, sul posto si sono precipitati anche i familiari della vittima, residenti nell”hinterland milanese. Visibilmente provati dalla tragedia, hanno assistito ai rilievi della squadra scientifica dell’Arma da dietro il filo bianco e rosso, senza potersi avvicinare.
Muore incinta cadendo a Brugherio: le voci concitate
Una sorella della vittima, con la voce rotta dalla rabbia e dal dolore, ripeteva che sua sorella non si sarebbe mai buttata di proposito. Intanto i militari raccolgono le testimonianze. Diverse raccontano di una lite animata che si sarebbe svolta nell’appartamento poco prima del ritrovamento. “Ho sentito chiaramente voci femminili concitate -riferiva un commerciante dell’Edilnord- e poi di botto il silenzio assoluto. Ma sono passati almeno 4 minuti prima che una donna gridasse ‘si è buttata’”. Il corpo della vittima è stato trasferito in serata presso l’istituto di medicina legale di Milano. L’ipotesi che venga disposta un’autopsia sembra inevitabile.
