Bambino va a scuola con dei proiettili e li mostra agli amici: arrivano i carabinieri, erano del padre (denunciato)

Incredibile episodio in una scuola della Brianza: un bimbo di quarta elementare ha portato a scuola due proiettili calibro 357 magnum per mostrarli agli amici. I colpi di pistola erano del padre.
La scatola di proiettili ritrovata a casa del genitore
La scatola di proiettili ritrovata a casa del genitore

Era appena terminata la pausa pranzo quando, nella mensa di una scuola primaria della Brianza, una maestra ha notato un gruppetto di bambini di una quarta intenti a osservare con curiosità qualcosa di misterioso che luccicava tra le mani di uno di essi. Si è quindi avvicinata e, alla richiesta di mostrarle cosa avesse in mano, uno dei giovani studenti è corso via. Subito raggiunto, non ha potuto fare altro che aprire quel pugno che teneva chiuso stretto a sé e rivelare cosa stesse celando: erano due proiettili Speer calibro .357 magnum.

Tra l’incredulità delle altre insegnanti nel frattempo sopraggiunte, sono stati subito avvisati i militari della compagnia di Seregno che, per non alimentare la preoccupazione, sono giunti sul posto in abiti “borghesi”, hanno atteso fino al termine delle lezioni l’arrivo dei genitori del bambino e con essi si sono portati presso la loro abitazione di residenza per effettuare una perquisizione e verificare come i colpi potessero essere finiti così facilmente nelle mani del minore.

Bambino va a scuola con dei proiettili e li mostra agli amici: arrivano i carabinieri, erano del padre (denunciato)
Una comparazione tra proiettili: il 357 magnum è il terzo da sinistra indicato anche dalla freccia

Al termine delle verifiche gli uomini dell’Arma hanno appurato che il minore aveva preso quelle munizioni da una scatola riposta sopra un armadio e hanno proceduto al sequestro degli ulteriori 48 colpi, di una sciabola in metallo lunga cm. 118 e di due pugnali di cm. 23,5 e cm. 35. Il padre del ragazzo è stato deferito per omessa custodia delle munizioni nonché per detenzione abusiva di armi in quanto, a seguito di un approfondito controllo, non essendo più in possesso di un valido titolo alla detenzione – scaduto nel 2012 – delle armi e materiali esplodenti e per aver omesso di denunciare il cambio di luogo di residenza.

Le cartucce sequestrate, benché senza il supporto delle pareti della camera di cartuccia e della canna di un’arma perdano gran parte del loro potere offensivo, certamente se colpite sul fondello avrebbero potuto vedere l’attivazione dell’innesco, la conseguente esplosione del colpo e la proiezione di pericolosissime schegge dell’ottone di cui è composto il bossolo.