Arcore, suor Valentina Sala tra i feriti della striscia di Gaza

L’arcorese suor Valentina, 38 anni compiuti ieri, 2 agosto, è a Gerusalemme, dove all’ospedale Saint Joseph assiste i feriti che arrivano dalla striscia di Gaza, sottoposta ai bombardamenti israeliani. Ai suoi famigliari e amici ha mandato pensieri e fotografie che raccontano il dolore dei ricoverati, molti sono bambini, e la condivisione da parte di cristiani consacrati e laici.
Gerusalemme - Suor Valentina Sala, arcorese tra i feriti di Gaza
Gerusalemme – Suor Valentina Sala, arcorese tra i feriti di Gaza

L’arcorese suor Valentina, 38 anni compiuti ieri, 2 agosto, è a Gerusalemme, dove all’ospedale Saint Joseph assiste i feriti che arrivano dalla striscia di Gaza, sottoposta ai bombardamenti israeliani. Ai suoi famigliari e amici ha mandato pensieri e fotografie che raccontano il dolore e la condivisione di cristiani consacrati e laici.

Valentina Sala appartiene alla Congregazione delle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione presenti con le loro comunità in molti Stati per “ portare nel mondo la tenerezza di Dio”.

E’ a Gerusalemme dal marzo dello scorso anno (2013) nella Comunità dell’ospedale di San Giuseppe, costruito dalla Congregazione nel 1956 nella parte a nord est della città . Riportiamo alcuni pensieri che ha inviato.

Ecco la cronaca di un giorno, sabato 26 luglio.

»Questo e’ successo oggi e penso che resteranno qui per un po’, almeno alcuni di loro: la bambina con la maglietta verde sul lettino ha 4 anni, e’ arrivata qualche giorno fa con una ferita all’addome, ha perso la famiglia, con lei c’e’ una zia.

Il ragazzo – 13 anni – apparentemente sta bene, ma ha traumi interni e i reni non funzionano molto, stanno valutando la dialisi. Quando oggi l’abbiamo salutato per andare dagli altri mi ha detto: “Sister, tu resta qui, non andare via, rimani qui accanto.” Non me l’aspettavo… Gli ho risposto “ Ci sono altri bambini, vado da loro e poi torno.” “Va bene – mi dice – ma non fare tardi” e così sono stata con lui quando abbiamo finito e le due volte che ho cercato di lasciarlo mi ha ripetuto la stessa cosa… Noi vediamo le ferite esterne, ma quelle interne sono forse più profonde e dolorose…

Abbiamo un ragazzo di 15 anni, con traumi vari, a cui ieri hanno amputato la gamba destra. Lui e’ sotto ventilazione artificiale, come il ragazzo che gli e’ accanto in terapia intensiva, 19 anni.

Intiam, una ragazza sempre di 19 anni, e’ arrivata ieri con ferite profonde ed estese aperte e segni di bruciature sul viso e la schiena. Ieri sono stata con lei mentre gli infermieri la medicavano, oggi ha passato la mattina in sala operatoria per la chirurgia plastica (unico modo con cui chiudere delle ferite dove pelle e carne non ci sono più …). Sono andata a salutarla dopo l’operazione e mi ha detto “Mi sei mancata”. Lei ha perso due fratelli e la mamma e’ in gravi condizioni in un ospedale in Egitto. Anche con lei c’e’ la zia.

Oggi abbiamo ricevuto altri tre feriti: un uomo con traumi al torace,piangeva mi hanno detto, io l’ho solo intravisto.

Un ragazzo adolescente con amputato il piede sinistro, un uomo che… mi fanno segno in Pronto Soccorso di non aprire la tenda dietro la quale si trovava… io ovviamente l’ho aperta ed ho visto un volto sorridente e due occhi chiari, poi ho anche visto che non aveva il braccio e la gamba sinistra, già amputati (o persi) prima di venire da noi. “Benvenuto, come sta?” – “Grazie a Dio, Grazie. Grazie a Dio”.

Ecco, basterebbe semplicemente essere più umani… ricordatevi di questa gente, pregate, parlatene, perchè non diventi “normale” un mondo così.

Un abbraccio, suor Valentina