Un milione e duecentomila euro all’anno risparmiati, per i cittadini monzesi, da qui fino al 2018, data di conclusione dell’appalto per la gestione dei rifiuti, che l’inchiesta ‘Clean City’ ha riconosciuto viziato dal pagamento di tangenti, e che è stato di fatto rinnovato fino alla sua scadenza naturale. La nota ufficiale è arrivata martedì, ma era nell’aria da giorni: l’impresa Sangalli e l’amministrazione hanno firmato l’accordo transattivo per la revisione del contratto sulla gestione dei rifiuti.
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La notizia segna anche la fine della vicenda giudiziaria per la Sangalli, imputata come persona giuridica (quindi una posizione distinta rispetto a quella del suo fondatore Giancarlo e dei tre figli), che potrà ora accedere al patteggiamento. Con l’intesa firmata nei giorni scorsi, l’azienda di servizi ambientali brianzola, finita al centro dell’inchiesta su ‘mazzette’ e appalti dei rifiuti, riconosce all’amministrazione comunale la riduzione del canone di servizio (pulizia strade e gestione della differenziata) di circa 4 milioni e 800mila euro complessivi, fino al 2018. In virtù dello stesso accordo, la Sangalli, secondo quanto riferiscono dal municipio, si impegna inoltre con altri 800 mila euro in servizi aggiuntivi, “che potranno essere monetizzati”.