Effetto dazi in Lombardia del “Trump bis”, Assolombarda ha fatto i conti

Moda e agroalimentare sono i settori più esposti potenzialmente alle misure annunciate dall'amministrazione Trump

Assolombarda è partita in anticipo e ha fatto due conti. Per capire quali possano essere le possibili conseguenze dell’effettiva applicazione In Europa dei dazi annunciati dall’amministrazione Trump. Le preoccupazioni sono ovviamente legittime e giustificate. Soprattutto perché la Lombardia è la prima regione italiana per export verso gli Stati Uniti in valore assoluto. Moda e agroalimentare sono tra i settori potenzialmente più esposti alle misure in arrivo dagli Usa. Le previsioni sono state elaborate dal Centro Studi Assolombarda su dati Istat.

Effetto dazi Usa in Lombardia: nel 2023 export per 14,2 milioni

«Nel 2023 – precisa l’organizzazione imprenditoriale lombarda -, la Lombardia ha esportato negli Stati Uniti per 14,2 miliardi di euro, contribuendo all’8,7% dell’export totale e al 2,9% del Pil regionali, meno della media italiana. Questi numeri testimoniano però solo il legame diretto tra gli Stati Uniti e l’economia della Lombardia, caratterizzata da più ampie connessioni globali e da forti ricadute in termini di valore aggiunto generato internamente grazie alla domanda estera. I valori aggregati, inoltre, mascherano forti e importanti discrepanze a livello settoriale: moda e agroalimentare, per esempio, sono tra i settori con l’export più esposto verso gli Stati Uniti, ma subiscono già dazi tra il 5% e il 10%. Durante la campagna elettorale, Trump ha dichiarato di voler implementare una politica tariffaria aggressiva. Il 10 febbraio è seguito l’annuncio di dazi del 25% su tutte le importazioni americane di alluminio e acciaio. Dati il continuo susseguirsi di annunci e l’incertezza che circonda la loro effettiva implementazione, questa nota non può che proporre una esplorazione preliminare del loro possibile impatto».

Effetto dazi Usa in Lombardia: l’export maggiore da meccanica ed eletrronica

Assolombarda, in ogni caso, puntualizza come nel 2023 «le esportazioni lombarde verso gli Stati Uniti siano state pari a 14,2 miliardi di euro, l’8,7% del totale export lombardo (163 miliardi di euro). Gli Stati Uniti sono stati così il primo partner commerciale extra-europeo della Lombardia e il terzo a livello globale, dopo Germania e Francia».

Per quanto riguarda i comparti lombardi che nei primi nove mesi del 2024 hanno esportato maggiormente negli Usa, Assolombarda ha stilato questa classifica: in cima ci sono meccanica ed elettronica (32,4%), di cui il 20,5% rappresentato dalla meccanica, l’8,3% dagli apparecchi elettrici e il 3,6% dall’elettronica. Poi ci sono chimica e farmaceutica (17,0%), rispettivamente per il 9,8% e il 7,2%. Segue la moda (14,6%), di cui l’8,5% rappresentato da abbigliamento e altri prodotti tessili, il 3,3% dalle calzature e il 2,8% da pelli e cuoio. Il comparto metalli e l’agroalimentare valgono, rispettivamente, il 12,4% e l’8,7%.

Effetto dazi Usa in Lombardia, Assolombarda: “Difficile nel caso trovare mercati analoghi alternativi”

«Questi numeri – spiega Assolombarda – rappresentano i settori più rilevanti in termini monetari all’interno delle esportazioni verso gli Stati Uniti. Tuttavia, per comprendere quanto ogni settore sia esposto, è necessario rapportare il suo export negli Stati Uniti all’export verso tutto il mondo. Più questo rapporto è elevato, più sarà (teoricamente) difficile trovare un mercato alternativo, nel caso di innalzamento di tariffe doganali. Rispetto alla media lombarda, i settori maggiormente esposti verso gli Stati Uniti sono il sistema moda, l’agroalimentare, la meccanica e gli apparecchi elettrici e la farmaceutica. Al contrario, settori quali chimica, metalli, mezzi di trasporto, gomma-plastica, legno e carta, ed elettronica sono relativamente più indipendenti dal mercato statunitense».