Firmato un accordo per la fornitura di idrogeno verde ad Amazon dal valore miliardario con il partner di Forrest per l’elettrolizzatore

Amazon ha firmato un accordo di fornitura con Plug Power, la società di tecnologia dell’idrogeno quotata al Nasdaq e collegata al progetto di Andrew Forrest, un miliardario australiano, di costruire una “gigafactory” di elettrolizzatori nel Queensland.

Secondo il nuovo accordo, Plug Power inizierà a fornire idrogeno verde liquido nel 2025 per aiutare Amazon a decarbonizzare le sue attività e raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2040.

L’azienda statunitense sostiene che l’acquisto multimiliardario è una componente della sua strategia volta a creare un ecosistema di idrogeno integrato dall’inizio alla fine e a servire i clienti in tutto il mondo.
Secondo l’accordo, le attività di Amazon saranno alimentate con 10.950 tonnellate di idrogeno liquido rinnovabile all’anno attraverso elettrolizzatori, impianti di liquefazione e autocisterne criogeniche.

In relazione a ciò, Plug ha concesso ad Amazon un warrant per l’acquisto di un massimo di 16.000.000 di azioni ordinarie di Plug. Il warrant maturerà completamente se Amazon spenderà 2,1 miliardi di dollari in prodotti Plug durante i sette anni dell’accordo.

L’accordo per la fornitura di idrogeno verde da parte di Amazon amplia la collaborazione con Plug per aumentare l’uso dell’idrogeno verde. Dal 2016, Plug ha assistito Amazon nella sostituzione delle batterie dei carrelli elevatori in 70 sedi di distribuzione con oltre 15.000 celle a combustibile.

In Australia, Plug Power e Fortescue Future Industries di Andrew Forrest hanno firmato l’anno scorso una lettera di intenti per formare una joint venture al 50% per costruire un impianto di produzione nel Queensland che inizierà a produrre 2GW di elettrolizzatori di idrogeno all’anno, con la possibilità di espandersi in celle a combustibile, infrastrutture di rifornimento e stoccaggio e altri prodotti.

Forrest sta proponendo l’enorme fabbrica vicino a Gladstone, situata al centro dell’industria del carbone e del gas dello Stato, come parte della sua grande ma irrealizzata spinta verso l’energia verde, che comprende anche l’ambizione di sviluppare pannelli solari e celle fotovoltaiche per turbine eoliche.