Univeros, il romanzo del prof di matematica in viaggio verso la conoscenza

Il libro arriva ad un anno di distanza da Storia interiore dell’Universo pubblicato sempre da Manni editore

Dopo “La storia interiore dell’Universo” il professore Vis Amai prosegue il suo cammino esplorativo conoscitivo surreale, ma non irreale, in “Univeros” . È questo il titolo del secondo libro scritto da Paolo Vismara, docente di matematica e scienze alla scuola secondaria di primo grado Segantini di Nova Milanese. “Univeros” arriva ad un anno di distanza da “Storia interiore dell’Universo” pubblicato sempre da Manni editore che ha saputo cogliere nella scrittura acrobatica del professor Vismara un “quid” particolare.

Univeros, un cammino verso la storia interiore dell’Universo

Non è una scrittura facile. E non è nemmeno un testo da leggere con disinvoltura sotto l’ombrellone o distrattamente. Ogni parola ha sempre un significato che va oltre il significante, anzi la stessa parola, spesso un neologismo coniato dallo stesso autore, vuole cercare qualcosa di più aderente al suo pensiero. Univeros, con un’inversione delle ultime due lettere che descrive un’orbita “la medesima orbita che circoscrive la regione dimensione in cui vivono le Signorie, riparte da dove si era fermato il cammino de “Storia interiore dell’Universo”. «Neanche il tempo di giungere all’Agorà – ha proseguito l’autore Paolo Vismara – che il protagonista, il professore Vis Amai deve riprendere il cammino: impara le arti infinitorie ma si trova nel bel mezzo di una crisi politica che vede contrapposti frammentisti contro infinitori guidati dal Re Calumne. I frammentisti salgono al potere e distruggono tutti quei simboli del passato che Vis Amai deve cercare di riattivare. Questa la sua missione».

Univeros, romanzo “psichedelico” con il gusto dei neologismi

Un romanzo “psichedelico” come viene spesso definito, “filosofico, onirico allegorico in cui il gusto raffinato del pensiero si incarna nell’erotismo della parola immaginata”. Vismara gioca con le parole, a partire dal nome stesso del protagonista “Vis” abbreviazione di Vismara ma anche allusione al termine latino vis, roboris, la forza. “Amai”, d’altra parte, può essere passato remoto del verbo amare ma anche neologismo creato dalla “a” alfa privativo seguito da “Mai”. Insomma nulla è solo quello che appare. Anzi. «I primi due libri – ha spiegato ancora Vismara – sono come una passeggiata nelle stanze della mente. Nel terzo, a cui sto lavorando, subentra il confronto con qualcosa di esterno». Come approcciare la lettura di questo secondo libro? «Come già per il primo – ha spiegato ancora Vismara – non deve essere un approccio come ad una lettura d’evasione, il lettore deve letteralmente immedesimarsi in Vis, il protagonista e aprire le porte della sua mente». Un romanzo che qualcuno ha definito un “poema” perché i dialoghi la fanno da padrone e la loro caratteristica di essere spesso troncati li può avvicinare, in qualche modo, a versi. Romanzo o poema che sia, è prima di tutto un viaggio. Per chi legge. Come lo è stato per l’autore Paolo Vismara