Meda, scene da un matrimonioLa migliore al mondo è di Simula

Meda, scene da un matrimonioLa migliore al mondo è di Simula

Meda – Il fotografo Massimo Simula vince il primo premio del prestigioso concorso WPJA. Si tratta di un’associazione internazionale di fotografi, la “Wedding photojournalist association”. Il professionista della pellicola – come gli amanti del classico amano ancora definire i fotografi anche se il digitale ha ormai preso il sopravvento – ha conquistato un primo posto all’interno di un concorso aperto ai fotografi di tutto il mondo. La stampa vincitrice racconta un matrimonio svoltosi a Cremella, in provincia di Lecco, nella bellissima Villa Del Bono.

L’immagine – Il soggetto ritrae al centro i due sposi ripresi di spalle in bianco e nero, affacciati su una splendida balconata. Sotto il balcone, coperti da un sole flebile e nascosti dalle nuvole, amici e parenti intervenuti al ricevimento che salutano la coppia festante. Un momento raccontato dal fotografo di origine livornese che racconta e rende immortale un momento, una sensazione un colore e una luce. «Faccio parte di diverse associazioni internazionali di fotografi – spiega Massimo Simula – e grazie a questa mia partecipazione posso occuparmi di matrimoni all’estero. Oppure, ci sono tante coppie che vengono a sposarsi in Italia che provengono da Hong Kong, o ancora dal Canada». Simula ha partecipato anche ad altri concorsi nel 2010 ed è arrivato quinto e decimo nell’ambito delle categorie “Wedding dress” e “Wedding moviment”, due concorsi distinti organizzati dall’associazione americana Ispwp.

Il laboratorio – Il laboratorio di Simula si trova in via Matteotti 84: come si entra all’intero del negozio si respira un’aria internazionale, di fotografie non ritoccate, al naturale che ben incarnano il genere in cui Simula si sta distinguendo tra i tanti “leoni” del settore provenienti da Australia e America: il fotogiornalismo in stile di reportage. «Sto lavorando a un servizio sul carnevale, ma non ho fretta. Devo ancora completarlo, perché l’ultima “mascherata” ha dovuto fare i conti con le nuvole e con poco sole. In ogni caso, non si deve stare mai fermi e bisogna rinnovarsi continuamente. Ho studiato con i grandi colleghi americani e australiani, ma poi è necessario trovare un linguaggio proprio, personale, perché chi copia arriverà sempre secondo. Il fotografo deve essere un artigiano». Insomma, nella patria dell’artigianato del mobile, un livornese con laboratorio a Meda e casa a Cermenate è riuscito a conquistare anche le terre più difficili. E sicuramente, l’avventura non si esaurisce con queste soddisfazioni, ma Simula andrà alla ricerca sempre di nuovi stimoli.
Elena Sandrè