Villasanta – Consegnata la perizia sull’onda nera del Lambro. Un piccolo passo avanti in un’inchiesta, quella aperta dalla procura di Monza dopo il disastro ambientale dello scorso 23 febbraio, quando dalle cisterne della Lombarda Petroli fuoriuscirono tonnellate di gasolio dopo il sabotaggio da parte di delinquenti rimasti, allo stato attuale, ancora ignoti. Scaduti i tempi dell’ultima proroga, il geologo Valerio Sommaruga, nominato dai sostituti procuratori Donata Costa e Emma Gambardella, ha consegnato i risultati delle analisi effettuate allo scopo di capire la quantità di idrocarburi sversati e la composizione.
I dati – La relazione, ora, sarà esaminata dai magistrati, ma secondo quanto emerge da ambienti giudiziari, non dovrebbe contenere elementi di grossa novità rispetto a quanto già ipotizzato in questi mesi di inchiesta. La quantità dovrebbe attestarsi sulle 2.600 tonnellate, mentre verrebbero smentite le ipotesi avanzate da associazioni ambientaliste, le quali sospettavano che oltre al gasolio, potessero essere state rovesciati altri veleni. Intanto il futuro sviluppo dell’area resta avvolto da mille incertezze. Di recente, le dichiarazioni d’intenti di Giuseppe Tagliabue, originario titolare della Lombarda Petroli e tuttora proprietario di parte dell’area, sembravano aver aperto un varco nei rapporti con l’altro operatore, il gruppo Addamiano.
La convenzione – «Ho già comunicato al sindaco la mia disponibilità a firmare la nuova convenzione». Nell’ormai generale consapevolezza delle riserve nutrite da Tagliabue nei confronti delle possibilità finanziarie di Addamiano, le dichiarazioni suonavano un po’ come un’apertura alla quale però non sono seguiti passi concreti. E la sensazione è che l’amministrazione comunale se lo aspettasse. A parlare dell’argomento, in settimana, è stato il sindaco Emilio Merlo. «Prendo atto della disponibilità di Tagliabue. Dal mio punto di vista però non costituisce un concreto passo avanti. Di passi avanti non si potrà dire di averne fatti fino a quando Tagliabue e Addamiano, presi gli accordi privati, non si presenteranno personalmente, determinati a siglare la convenzione. Io non aspetto altro che vedere i due imprenditori in Comune, ma in una situazione così complessa e difficile le parole hanno poco peso». La convenzione è in realtà una variante di quella vecchia, ormai sorpassata. Sottoscritta, permetterebbe di proseguire con Ecocity e costringerebbe gli operatori a sborsare fidejussioni e oneri.
Federico Berni
Valeria Pinoia