Monza, Villa reale: due colossisi contendono restauro e gestione

Monza, Villa reale: due colossisi contendono restauro e gestione

Monza – Scendono in campo grandi nomi per il recupero della Villa Reale. Rese note le due associazioni temporanee d’impresa (Ati) che hanno partecipato al bando regionale di Infrastrutture lombarde per il recupero e la gestione della Villa. La prima offerta pervenuta è quella dell’Ati formata da Sacaim spa di Venezia e dalla Pessina costruzioni spa. La Sacaim è un’impresa di fama nazionale che ha ristrutturato edifici storici in tutta Italia ed in particolare a Venezia (dove ha ricostruito il teatro La Fenice e ha curato la sistemazione del campanile di San Marco). La Sacaim ha lavorato anche in Brianza presso la Villa Corneliani di Agrate.

L’altra associazione temporanea d’impresa che ha partecipato al bando è quella capitanata dal Italiana Costruzioni spa di Roma alla quale partecipano anche la Malegori di Monza e la Na.Gest Global service (società che fa parte del gruppo Italiana costruzioni della famiglia Navarra). Anche in questo caso si parla di imprese di grande spessore, nel campo della ristrutturazione di edifici storici: Italiana Costruzioni, infatti, ha svolto i lavori di recupero di grandi edifici religiosi come la basilica di Sant’Antonio a Padova o il colonnato del Bernini di piazza San Pietro. Il sindaco Marco Mariani apprezza l’interesse di queste grandi imprese nella ristrutturazione della Villa: «Il restauro della Villa Reale è in buone mani, quelle che hanno partecipato al bando sono gruppi di imprese con capofila di prestigio internazionale».

Per quanto riguarda il restauro le società che partecipano alla selezione per il recupero della struttura del Piermarini sono di grande livello, qualche dubbio, però, nasce sull’utilizzo degli spazi interni della reggia che dovranno essere gestiti dalle stesse società che si occuperanno della ristrutturazione (a meno di successivi subappalti). Sono nate anche polemiche dal fatto che il Comune di Monza è stato escluso non solo dalla stesura del bando per il recupero della Villa, ma anche dalla possibilità di selezionare l’eventuale vincitore della gara.

Pare, infatti, che la stazione appaltante, Infrastrutture Lombarde, sia la sola ad avere la responsabilità di scegliere il vincitore del bando di gara.L’opposizione in consiglio comunale dimostra di essere preoccupata. «E’ l’ultima conferma che la Regione può fare quello che vuole- dichiara Roberto Scanagatti, capogruppo del Pd- alla faccia del Comune di Monza e delle assicurazioni del sindaco Mariani e del sottosegretario regionale alla Cultura, Francesco Magnano che avevano garantito che gli interessi monzesi sarebbero stati tutelati in sede di selezione dell’impresa vincitrice dell’appalto».
Andrea Trentini