Desio – Come non lo era mai stato. Il calore del pubblico di fede canturina, anche al PalaDesio, è sempre stato da record. Ma nella sfida della Bennet con il Maccabi, la gloriosa e idolatrata squadra di Tel Aviv, il palazzetto preso in affitto per le partite di Eurolega della stagione, ed ora siamo arrivati alle Top16 in cui si sfidano solo le migliori squadre d’Europa, è diventato una bolgia inimmaginabile. Le sensazioni che regala dal vivo, i cori del gruppo ultrà Eagles, la partecipazione sulle gradinate sono degne delle migliori arene del continente. Tifo al quale contribuiscono anche un centinaio di tifosi venuti dal medioriente.
La partita non può che essere vibrante sin dai primi minuti. Cantù inizia con un 100% al tiro. Bomba di Leunen, gioco da tre punti di Micov, doppio Marconato e tripla di Cinciarini. Cinque su cinque prima dell’errore di Leunen da oltre l’arco. Gli israeliani provano a limitare l’impatto e a chi possono affidarsi se non al centro tutta stazza Sofo Schortsanitis? Il greco di colore fa sentire il proprio peso, ed è tanto, sotto le plance. Punti, qualche rimbalzo, falli subiti da Marconato. Ma la Cantù del primo quarto è inarrestabile. Anche in difesa. Segna anche Basile da tre punti, con Micov che trova il 17-11 a metà periodo. È presto e Cantù è già carica di falli. Giocheranno un ruolo importante le percentuali dalla linea dei liberi dei gialloblu.
Il 100% di Hendrix e Langford, in quest’ottica, non è certo un buon segnale. La squadra di Andrea Trinchieri continua ad eseguire gli schemi e segna con buona frequenza. Micov è decisamente in partita e chiuderà il primo quarto con sette punti ed uno spettacolare assist per la schiacciata di Shermadini. 23-20 al 10′. Gli uomini di coach David Blatt cambiano lo spartito sul leggio ad inizio secondo quarto e trovano il primo vantaggio con quattro punti in 40 secondi. Cantù risponde con un parziale di 11-5: protagonisti Markoishvili, cinque punti in tre minuti, e Micov, che raggiunge la doppia cifra. I biancoblu si riprendono dal brutto inizio e provano a piazzare un tentativo di fuga con la stessa guardia georgiana che regala la doppia cifra di vantaggio.
Quarto magistrale per gli affittuari di casa, anche se sporcato dal parziale israeliano di 13-6 a fine quarto: sette punti per Mazzarino, nove per Markoishvili. 49-44 al 20′. Nella ripresa Basile prende in mano le redini di una Cantù che sembra meno sciolta in attacco, ma anche più decisa in difesa. Soprattutto nei raddoppi su Schortsanitis, ex della partita, ma ricordato nel comasco più per aver tentato di dar fuoco alla cucina di casa nel tentativo di cucinarsi un piatto di pasta che per le imprese sportive. Con cinque minuti in più sul cronometro i casalinghi conservano ancora cinque punti di vantaggio. Dopo aver lentamente rosicchiato punti, Hendrix riesce a riportare i suoi a -1 con uno spettacolare movimento sulla linea di fondo concluso con le mani dentro il ferro.
È un campanello d’allarme per Trinchieri ed i suoi; la risposta sono i liberi di Shermadini e le triple di Micov e Brunner per il +6 di fine quarto. Il centro georgiano riprende da dove aveva lasciato con piazzato, liberi del +10 e difesa forte sul corrispettivo in maglia bluegialla, il fischiatissimo centro greco di mamma camerunese. Purtroppo arriva anche il momento di Hendrix che, coadiuvato da un quintetto tutto americano, rifila due stoppate a Shermadini e raggiunge quota 12 punti personali ed il -4 a 5′ dalla chiusura. Basile è strepitoso: mette la tripla. Lo segue Markoishvili con un arresto e tiro da appena dentro l’area e si torna a +9 Cantù con il PalaDesio in visibilio per i propri eroi. I restanti tre minuti sono quasi una formalità. C’è tensione, ma il Maccabi non segna e nell’ultimo giro di lancette i biancoblu ammazzano la partita gestendo il cronometro grazie a tre rimbalzi offensivi. Cantù vince 82-74. Il discorso qualificazione è più vivo che mai, ma nessuno se la sente ancora di parlare di quarti. Almeno per ora.