Violenza sessuale e atti osceniRinvio a giudizio per Luca Talice

Rinvio a giudizio per l'ex assessore alla sicurezza della provincia di Monza e Brianza Luca Talice, ex esponente della Lega, accusato di violenza sessuale e atti osceni, dopo la denuncia presentata da due consiglieri comunali di Seregno. Processo il prossimo 21 maggio
Violenza sessuale e atti osceniRinvio a giudizio per Luca Talice

Monza – Rinvio a giudizio per l’ex assessore alla sicurezza della provincia di Monza e Brianza Luca Talice, ex esponente della Lega, a processo con le accuse di violenza sessuale e atti osceni, dopo la denuncia presentata da due consiglieri comunali di Seregno, Davide Gianobi e Federica Forcolin, 27 e 23 anni. Il processo è stato fissato il prossimo 21 maggio, davanti al collegio interamente femminile presieduto dal giudice Patrizia Gallucci.

Il ‘sexgate’ padano che ha travolto Luca Talice è scoppiato nel gennaio 2010. Da allora, il sostituto procuratore Alessandro Pepè, esperto in materia di reati sessuali, ha sentito le due parti offese e alcuni loro conoscenti, ai quali era stato confidato della denuncia. Praticamente, tutti esponenti del mondo politico seregnese, come l’assessore alla sicurezza Marco Formenti, il sindaco Giacinto Mariani, il suo vice Attilio Gavazzi, il consigliere comunale Maria Teresa Viganò.

 Inoltre, ha disposto un accertamento tecnico mirato a ricostruire lo scambio di messaggi tra l’ex assessore provinciale e i due, cresciuti nel Movimento Giovani Padani proprio come Talice. Proprio da questo scambio di messaggi, ricostruito grazie ad una speciale tecnologia in grado di riesumare anche i messaggi cancellati, prima che la memoria del telefono li ‘sovrascriva’, l’accusa avrebbe trovato qualche riscontro ai racconti dei due giovani. In particolare, l’invito di Talice, che di professione fa l’ottico, ad avere rapporti sessuali, sarebbe stato celato dalla richiesta di “passare per farsi aggiustare gli occhiali”.

I due consiglieri comunali, hanno raccontato di episodi anche molto datati nel tempo, ma si sarebbero decisi a denunciare solo dopo essersi confidati l’uno con l’altra. In un episodio risalente al 2007, la 23enne avrebbe avuto un rapporto con l’ex politico provinciale nella macchinetta per lo fototessera all’ufficio anagrafe del comune di Seregno. Da qui l’accusa di atti osceni. L’accusa di violenza sessuale, secondo le contestazioni della procura, deriva invece da un presunto senso di costrizione che le vittime avrebbero avuto nel sottoporsi a pratiche sessuali, anche estreme, che sarebbero state estorte dall’ex assessore ‘lumbard’.
F. Ber.