Monza – New York e la costa est degli Stati Uniti. Ma anche, e forse soprattutto, i Caraibi. L’uragano Sandy ha lasciato una coda di vittime e danni. Tanti negli Usa, sotto i riflettori anche per l’arrivo di migliaia di runners da tutto il mondo per la maratona poi cancellata, moltissimi ad Haiti e Cuba. E sono proprio questi due paesi a cercare l’attenzione internazionale.
Ad Haiti, a dieci giorni dall’uragano, i danni a case, edifici e strade non sono ancora stati quantificati. Sale il numero delle vittime, più di cinquanta, e si è acutizzata l’epidemia di colera che già aveva messo in ginocchio il paese dopo il violento terremoto del 2010. In prima linea per gli aiuti c’è la Fondazione Francesca Rava (anche con la madrina Martina Colombari. Oltre a tutte le modalità per fare donazioni in denaro, la fondazione organizza un weekend di shopping solidale: il 9 e 10 novembre, nel nuovo Spazio Fondazione di viale Premuda a Milano andranno in scena le “48 ore per Haiti” per trovare – tra abiti, accessori, borse – qualche buona idea regalo.
Anche l’associazione Italia-Cuba ha lanciato una campagna di raccolta fondi per i danni causati nell’oriente cubano (130.000 case danneggiate, di queste 15.300 crollate totalmente) dal passaggio dell’uragano Sandy. Oltre all’invito ad attivarsi attraverso i circoli (per esempio quelli di Brugherio e Brianza), ha stabilito un contributo di 5mila euro e messo a disposizione i conti correnti bancari.