Operaio con il morbo di ParkinsonProcesso a Monza contro la Breda

L'accusa èm di aver fatto lavorare un operaio affetto dal morbo di Parkinson in un ambiente ideale all'avanzamento della malattia. Il 27 dicembre è entrato nel vivo il processo a Monza contro tre responsabili della Breda Energia di Sesto San Giovanni. Alla sbarra anche un monzese.
Operaio con il morbo di ParkinsonProcesso a Monza contro la Breda

Monza – L’accusa è pesantissima: hanno fatto lavorare un operaio affetto dal morbo di Parkinson in un ambiente ideale all’avanzamento della malattia. Lo scorso 27 dicembre è entrato nel vivo il processo aperto alla Procura della Repubblica del tribunale penale di Monza davanti al giudice Emanuela Giovanna Corbetta, contro tre responsabili della Breda Energia di Sesto San Giovanni, acquistata dopo la privatizzazione dalla famiglia Pasini nel 1996.
Dopo continui ritardi determinati dalla competenza territoriale fra Milano e Monza, a più di un anno dal rinvio a giudizio «per negligenza, imperizia, imprudenza, oltre che per violazione delle norme specifiche», è cominciato il processo a tre dirigenti della Breda Energia: alla sbarra ci sono il datore di lavoro, il 65enne milanese Marco Schiatti, il delegato per la sicurezza dell’azienda Marco Bergna (55 anni, che risiede a Monza), e il medico aziendale Pierluigi Piantoni, storico medico di Sesto San Giovanni.

I tre dirigenti sono accusati di aver «cagionato al lavoratore Giuseppe Rinaldi, operaio specializzato con mansioni di saldatore, l’aggravamento della condizione patologica di parkinsonismo (diagnosticato al lavoratore sin dal 2000) esponendolo con continuità a fumi di manganese scaturenti dalle attività di saldature fino al collocamento a riposo (30 settembre 2007)». Inoltre gli imputati, come specificato dal decreto di citazione in giudizio, «omettevano di adottare, pur a conoscenza della patologia lamentata dal lavoratore, le misure organizzative idonee ad allontanare il lavoratore da ambienti interessati da inquinamento di fumi di manganese».

Nel processo che, come detto, è entrato nel vivo alla fine dello scorso anno, sono stati sentiti i primi 5 testimoni dell’accusa, tutti e cinque testi del pubblico ministero Corrado Carnevali a favore della parte lesa, e poi i famigliari (i due figli e la moglie costituitisi parte civile). Particolarmente interessanti sono state le testimonianze dei compagni di lavoro dell’operaio ammalato che hanno confermato che – anche se a conoscenza della malattia – i dirigenti e il medico di fabbrica non lo hanno mai spostato, esponendolo a continuità ai fumi finché questi è andato in pensione.

A sfilare davanti al giudice per deporre sono stati chiamati il commissario di polizia giudiziaria di Milano Maurizio Ghezzi, il presidente del Comitato per la salute sul posto di lavoro Michele Michelino e tre operai: Marco Palmerini, residente a Cinisello Balsamo anche lui con il morbo di Parkinson, Roberto Di Prinzio, residente a Paderno Dugnano, e il responsabile della sicurezza dei lavoratori, Giuseppe Mongella, di Cusano Milanino. Dopo le testimonianze, il giudice ha calendarizzato le prossime udienze a fino ai primi di maggio del 2013, data in cui ci sarà presumibilmente la sentenza.
Davide Perego