Equitazione, campione di reining a 17 anni: «Vi spiego cos’è e perché mi fa sentire libero»

Lucio Lavezzari frequenta il liceo sportivo all’istituto Paci di Seregno e pratica una disciplina non proprio comune: il reining, una disciplina dell’equitazione americana alla base di tutte le discipline western.
Lavezzari in una recente gara di reining - foto Federazione Fise
Lavezzari in una recente gara di reining – foto Federazione Fise

Tra gli studenti che frequentano il liceo sportivo all’istituto Paci di Seregno figurano molti giovani che eccellono in diverse discipline. Una in particolare è il reining. A spiegarla è Lucio Lavezzari, 17 anni, che dal 9 al 20 novembre scorso a Cremona ha preso parte al campionato italiano classificandosi al secondo posto e al Futurity europeo in cui ha superato la selezione del primo “go” con il punteggio più alto nello score leader ed unico minorenne in gara.

Nella prima prova finale un banale errore gli ha compromesso la prosecuzione. Ad ottobre, aveva vinto sempre a Cremona, dove si pratica l’80 per cento di questa disciplina che nelle altre regioni è piuttosto rara, il campionato lombardo di futurity.

Equitazione, campione di reining a 17 anni: «Vi spiego cos’è e perché mi fa sentire libero»
Il 17enne Lucio Lavezzari appassionato di reining

“Il reining è una disciplina dell’equitazione americana – ha spiegato Lavezzari – ed è alla base di tutte le discipline western elevata ai massimi livelli, in cui si ricerca la perfetta sintonia tra cavallo e cavaliere”.

Il termine reining deriva dal verbo to rein, cioè “guidare fra le redini”. Il cavaliere deve guidare il cavallo in figure, dette manovre. Il reining trae le sue origini dal lavoro con il bestiame svolto dai cowboy che utilizzavano i cavalli per radunare, muovere e contenere le mandrie di bovini nelle vaste praterie.

Da quanto tempo pratichi questa disciplina ? “Ho iniziato a 8 anni, ma già a 4 anni ero in sella a un cavallo per la pratica inglese al centro ippico di Primaluna a Barzio”, ha risposto.

Cosa ti ha spinto all’equitazione ? “L’esempio di mia mamma Rosa che è sempre andata a cavallo e mio zio, fratello della mamma, mentre mi sono avvicinato al reining attraverso un’amica che lo praticava e mi ha portato a vedere delle gare. Mi sono entusiasmato e ho preso un cavallo un “quarter horse” Cuba Libre. Poi nel corso degli anni praticando questa disciplina ho cambiato otto cavalli. Perché? si dirà. Semplice il cavallo si abitua ai nostri movimenti e poi non li ascolta più, quando si è in gara, e fa tutto da solo e questo non va bene. Adesso monto “As just in time”.

I cavalli del reining devono avere delle particolari caratteristiche? “Si. Sono diversi rispetto a quelli all’inglese. Sono più piccoli e più agili, proprio per le manovre che devono compiere. Sono di due specie: il quarter horse, il paint horse”

Quante ore ti alleni al giorno? “ Tutti i giorni per 4 ore. Attualmente sono con la scuderia Orlandini performance horse di Bregnano”.

Qual è la difficoltà di questa disciplina ippica? “La difficoltà maggiore di questo sport è la ricerca della precisione nelle manovre col cavallo. Cavallo che al termine della stagione ha bisogno di almeno un mese di assoluto riposo, per poi iniziare a montarlo. La stagione agonistica si ferma per tre mesi e riprenderà a marzo”.

Quanti cavalli possiedi? “ Attualmente tre. Un puledro piccolo che stanno domando, poi “As just in time”, e una cavalla che si è fatta male ed è attualmente ferma”

Cosa provi quando sei in sella al tuo cavallo e gareggi? “ Mi sento uno spirito libero e poi mi piace molto l’interazione col cavallo che crea un feeling particolare”. In bocca al lupo per tutto.