Ciclismo: accoglienza da star a Lissone per il campione Damiano Caruso, un “gregario nell’animo”

Evento sold out a Lissone per il campione italiano di ciclismo Damiano Caruso che giovedì 28 ottobre è stato ospite del negozio Bicimania. Sergio Longoni gli ha regalato, come di rito, la piccozza d’oro.
LISSONE.il ciclista Damiano Caruso con Sergio Longoni
LISSONE.il ciclista Damiano Caruso con Sergio Longoni Elisabetta Pioltelli

Accoglienza da star ed evento sold out a Lissone per il campione italiano di ciclismo Damiano Caruso che giovedì 28 ottobre è stato lo special guest del negozio Bicimania. Il corridore ragusano, in forza al team Bahrain Victorius, è stato accolto da un numeroso e appassionato pubblico e salutato dal padrone di casa, l’imprenditore Sergio Longoni, che gli donato (come da rito nelle occasioni “A tu per tu coi grandi dello sport”) la piccozza d’oro.

Una serata di sport che è trascorsa piacevolmente in un dialogo con il giornalista Alessandro Brambilla durante il quale l’atleta ha ripercorso la sua carriera, parlando a cuore aperto di sport e di vita, dagli esordi sino ad oggi. Negli occhi di tutti i tifosi di ciclismo c’è l’impresa al Giro d’Italia 2021 che Caruso ha chiuso al secondo posto: la straordinaria vittoria di tappa all’Alpe Motta con lui che sorpassando dà una pacca sulla spalla a Pello Bilbao, diventato suo gregario.

«Da bambino giocavo a calcio, ma non ero fortissimo, poi è arrivato il ciclismo e me ne sono innamorato – racconta il corridore – ho iniziato a pedalare perché mi divertivo. E quando vado in bici mi sento felice».

Ha scalato montagne, inseguito avversari, ma prima ancora il suo sogno. Quasi incredulo di aver compiuto quest’anno un’impresa all’Alpe Motta.
«Quel giorno ho fatto qualcosa di pazzesco, ma sinceramente non mi sarei mai aspettato di vincere in quel modo – ha detto -volevo finire il Giro d’Italia senza rimpianti, sul momento ho capito che quella era la mia occasione. Sono abituato a lavorare per gli altri e non mi era mai capitata una situazione del genere, non è stato nemmeno facile gestirla, ma penso di esserci riuscito».

Caruso, vincitore nel 2021 di una tappa anche alla Vuelta, è così come lo si vede, senza filtri. Gregario nell’animo. «Per natura cerco sempre di essere leale, sono sempre stato ai giochi e credo che questo mi abbia premiato in carriera perchè sento la stima di colleghi ed addetti ai lavori» ha detto davanti ad un pubblico in delirio.