Un episodio di razzismo a una partita di calcio di bambini di dieci anni. Lo ha denunciato l’Aurora Desio attraverso una lettera aperta pubblicata su facebook e indirizzata alle istitituzioni, dal ministero agli assessorati comunali e regionali. È successo alla partita Desio-Sovicese del campionato Pulcini 2009 giocata sabato pomeriggio: un bambino in maglia Aurora, secondo la denuncia della società, è stato apostrofato da un genitore degli ospiti come “negro di merda”. Per questo la decisione di far giocare alcune squadre nel prossimo weekend con il volto di nero.
IL CASO DI AGRATE BRIANZA
LEGGI La lezione del bambino di 8 anni ai coetanei che l’hanno respinto per il colore della pelle
LEGGI Amici e solidarietà per il bambino di 8 anni escluso per razzismo
Dura la denuncia della società arancio blu: “Una semplice partita di calcio giovanile, che dovrebbe essere solo momento di amicizia, condivisione, fair play, come l’Aurora ripete e promuove concretamente da anni, con una serie di iniziative: su tutte, le proprie maglie arancioblu da gioco, 300, con la scritta #SquadraAntiBulli sul petto. E invece, la partita, senza motivo, si scalda. Ma il peggio arriva quando un piccolo giocatore dell’Aurora, di colore, si sente insultare con quella frase choc – “negro di merda” – proveniente dai genitori ospiti. La voce è femminile ed è sentita da altri compagni e da altri adulti. Il bambino finge indifferenza. Con grande forza d’animo incassa e continua a fare ciò che più ama, correre dietro il pallone, con i suoi amici. A fine partita, insieme a un compagno, riferisce quelle parole al mister e poi ai genitori, tra l’altro molto attivi nel mondo del volontariato, della cooperazione, della difesa dei diritti umani”.
E poi, rivolgendosi alla Sovicese: “Con questa lettera, l’Aurora Desio vuole pubblicamente denunciare questa vergogna – avvenuta tra l’altro in un weekend di altri casi eclatanti come gli insulti a Balotelli e l’aggressione a un ragazzo di colore del Melzo – alle autorità politiche nazionali e locali, alla Lnd Figc, ai media locali e non, affinchè si faccia squadra contro questo disgustoso fenomeno. Certi che i vertici della Società condividano i valori di sportività e condannino ogni forma di razzismo ci aspettiamo che venga avviata una indagine interna per individuare chi si è resa autrice di questo gesto vile e indegno, nei confronti di un bambino di 10 anni. Finchè non sarà individuata e oggetto di Daspo temporaneo dai campi giovanili, ci rifiuteremo di incontrare la Sovicese in qualsiasi competizione ufficiale, anche a costo di rischiare multe e penalizzazioni”.
“Come gesto simbolico di condanna totale del razzismo e di sostegno a tutti coloro che ne sono vittima – conclude la società desiana – nel prossimo weekend alcune nostre squadre giocheranno con il volto dipinto di nero e con altre squadre faremo dei laboratori, con disegni per far capire che noi l’unica razza che conosciamo è quella umana. Sperando che un giorno, non troppo lontano, sia così ovunque”.