Volantino contro l’amministratoreCondomini trascinati in tribunale

Una coppia di Bovisio è stata trascinata in tribunale dall'amministratore del condominio per diffamazione. I due avrebbero fatto pervenire agli altri inquilini un volantino che li metteva in guardia su certi comportamenti, giudicati dalla coppia, non corretti nei confronti degli amministrati.
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Bovisio Masciago – Se addirittura fra i parenti serpeggiano le malelingue, figuriamoci cosa può succedere quando a non andare d’accordo sono i condomini con l’amministratore. Il rischio, non così infrequente, è di ritrovarsi davanti alla sbarra di un tribunale ed essere costretti a subire un processo per diffamazione. È quello che sta accadendo ad una coppia di bovisiani che, evidentemente poco convinti della condotta del loro amministratore, hanno fatto pervenire agli altri inquilini di una palazzina composta da una ventina di famiglie un volantino che li metteva in guardia su certi comportamenti, giudicati dalla coppia, non corretti nei confronti degli amministrati.

Un volantino che è stato immediatamente impugnato dalla persona chiamata in causa e consegnato al proprio legale. È iniziato in questo modo un iter processuale approdato in Tribunale a Monza e ora di competenza del giudice Giovanni Grimaldi (che è anche giudice di Pace) al distaccamento del tribunale di Desio. Protagonisti della vicenda L.L. e T.S., un uomo e una donna, accusati per diffamazione dall’amministratore di condominio A.T.

Nei giorni scorsi si è svolta la seconda udienza che ha visto il giudice interrogare le parti. L’udienza è stata poi rinviata a giugno quando saranno ascoltati altri testimoni della vicenda. Ma al di là dell’episodio specifico, i condomini stiano bene in guardia dal dissentire per mezzo di volantini o altri mezzi di comunicazione, con chi è stato eletto regolarmente da un’assemblea.

Nell’aprile scorso la Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di assoluzione pronunciata dal Tribunale di Milano nei confronti di un imputato che aveva semplicemente inviato ad una coppia di condomini una e-mail che denunciava le presunte scorrettezze dell’amministratore di condominio. L’imputato era stato assolto dal Tribunale facendo leva sul fatto che l’e-mail non era stata diffusa, ma la Cassazione ha annullato la sentenza adducendo la scusa che il messaggio era stato divulgato anche al marito dell’intestataria dell’indirizzo di posta elettronica.

Per i giudici è stato sufficiente che due persone soltanto siano state informate della presunte azioni non correte del diffamato per motivare un accusa di diffamazione. La coppia di Bovisio, non ha semplicemente fatto pervenire agli inquilini una e-mail, ma ha distribuito un ciclostilato che potrebbe anche essere circolato fuori dall’ambito condominiale causando un danno d’immagine al professionista.
I.B.