Vimercate, rogo in una cascinaPaura e sgombero per 13 famiglie

Vimercate, rogo in una cascinaPaura e sgombero per 13 famiglie

Vimercate – Tanto spavento e quattro ore passate fuori casa, in attesa che i vigili del fuoco domassero l’incendio scoppiato di prima mattina e dessero il via libera al rientro nelle abitazioni. È la brutta avventura che giovedì mattina hanno vissuto tredici famiglie residenti nel piccolo abitato di cascina Gargantini, immersa nella campagna a est della provinciale per Trezzo, al confine con Bellusco.

Attorno alle 8.30 dell’altro ieri un addetto alla serra, che dista poche decine di metri dalle case, si è accorto che dal tetto della palazzina a tre piani con mansarda usciva un fumo nero e continuo. L’uomo ha subito allertato i residenti ed è poi partita la chiamata al 115. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Monza, di Gorgonzola e di Vimercate, che hanno lavorato con autopompe e autobotti allo spegnimento delle fiamme che avevano completamente avvolto una parte del tetto. Per precauzione i vigili del fuoco hanno sgomberato l’ala dell’edificio coinvolta, una sorta di torretta che fa angolo e prosegue verso l’interno della corte, in prossimità del passo carraio. Una trentina di persone, pari a tredici nuclei familiari, sono stati allontanati e hanno potuto fare ritorno a casa dopo qualche ora, “sì, ci hanno fatto uscire alle nove e siamo potuti rientrare all’una”, ha confermato una residente il giorno dopo.

A causare l’incendio pare sia stato il malfunzionamento di una canna fumaria installata da poco insieme con una stufa all’ultimo piano dello stabile, l’unica zona rimasta inagibile. Pare che gli inquilini non si siano accorti delle fiamme che iniziavano a salire verso il tetto, e che dall’esterno diventavano sempre più visibili. “La gran parte dell’edificio non è stata nemmeno toccata dall’incendio –hanno spiegato da una ditta che occupa alcuni locali a piano terra, sull’altro lato del caseggiato- Abbiamo visto i vigili del fuoco, abbiamo sentito il trambusto e seguito le operazioni, certo, ma noi qui non siamo stati interessati direttamente. Anche tutta questa parte di case non è stata coinvolta e infatti qui non siamo stati sgomberati”.

Ancora ieri mattina, erano ben visibili i segni dell’incendio. A terra, lungo la facciata esterna dell’edificio, il nastro rosso e bianco delle forze dell’ordine transennava un’ampia area piena di coppe frantumate e di pezzi di legno anneriti, detriti precipitati dal tetto e spinti di sotto ad arte dai vigili del fuoco per mettere in sicurezza i cornicioni ed evitare che, complice anche il forte vento, il materiale pericolante investisse cose o persone. Del tetto incendiato non rimane che lo scheletro delle travi in legno e qualche mozzicone appeso nel vuoto. Anche la casa dirimpetto alla ‘torretta’ mostra i segni del fuoco, con lingue annerite sulle perline in legno.
Anna Prada