MONZA – E’ stato un imprenditore monzese, il 17 febbraio del 1992, a scrivere la prima pagina di quella clamorosa operazione giudiziaria che ha preso il nome storico di Tangentopoli. Luca Magni rievoca sulle pagine de Il Cittadino quel lunedì pomeriggio alle 17 quando consegnò una mazzetta di 7 milioni di lire a Mario Chiesa, potentissimo presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio. Un blitz concordato con il capitano Roberto Zuliani dei carabinieri di Milano e con l’allora pubblico ministero Antonio Di Pietro. In un’altra intervista sul settimanale parla invece l’attuale assessore di Monza, Alfonso Di Lio, coinvolto nell’inchiesta ma poi uscito completamente pulito. Una preziosa testimonianza dello tsunami giudiziario che travolse una classe politica.
Le interviste su Il Cittadino in edicola da giovedì 16 febbraio