Sovico, Corti da NobelAl via la raccolta firme

Sovico, Corti da NobelAl via la raccolta firme

Sovico <Eugenio Corti merita il Nobel perché per lui la letteratura è un servizio reso al lettore, perché scrive bene, è un cantore della propria terra e non c’è altro scrittore che si possa affiancare a lui>. Il presidente del Comitato per l’assegnazione del Nobel a Eugenio Corti, Sergio Mandelli, spiega così i motivi per cui il nome dello scrittore che vive a Besana è meritevole del Nobel per la letteratura.

Una <battaglia> culturale, anzitutto, quella svolta dal Comitato che ha ricevuto il sostegno dei Gruppi culturali della Comunità Pastorale di Sovico, Macherio e Biassono (Gruppo Sant’Agata di Sovico, Gruppo parrocchiale di Macherio e Gruppo don Passamonti di Biassono) che hanno promosso per venerdì 8 ottobre, alle 21, in oratorio a Sovico, una serata di conoscenza ed informazione sul romanzo <Il Cavallo Rosso>di Eugenio Corti, e per dare ufficiale avvio alla raccolta firme a sostegno del Comitato che si lotta affinché venga riconosciuto il valore dello scrittore brianzolo.

<Perché sostenerlo? Perchè nel libro vengono evidenziati i tragici errori degli opposti totalitarismi ma, soprattutto, gli autentici valori umani e cristiani della nostra gente della Brianza che mettono in primo piano l’uomo, la sua famiglia, il senso del dovere, la dedizione al lavoro e lo spirito di solidarietà, tutte cose che traggono origine dalla autentica fede cristiana – spiega la presidente del Gruppo Sant’Agata di Sovico, Giuliana Corti – anche nel racconto della disumanizzazione degli uomini in guerra che diventano carnefici, stupratori, torturatori, nel Cavallo Rosso brilla sempre la luce della fede, della speranza e dell’amore>.

Ed ancora, emerge il Corti brianzolo. <Conosce bene la Brianza ed i brianzoli, descrive la sua terra nel periodo antecedente la guerra con una tale armonia ed ecologia sociale radicate nel popolo cristiano dove il rispetto tra lavoratori e imprenditori era reciproco, dove la propria fede era intrisa di vita vissuta, dove anche la sofferenza aveva uno scopo nella vita> aggiunge la presidente. Ecco allora scaturire la serata dell’8 ottobre.

<Con questo appuntamento desideriamo far conoscere Eugenio Corti alla nostra Comunità pastorale perché pur essendo brianzolo molti non lo conoscono, far sentire la voce dei cattolici in un momento in cui essere cattolico non è di moda e quindi recuperare le nostre radici cristiane per riscoprire i nostri valori e costruire con essi il futuro>.
Elisabetta Pioltelli