Il 30 giugno finisce una stagione, il primo luglio comincia quella nuova: mercato, raduno, ritiro e preparazione estiva, prima degli impegni ufficiali a metà agosto. Non necessariamente tutto in quest’ordine, soprattutto per quanto riguarda il mercato, che quest’anno sarà lungo e ancora più difficile, visto la mole di operazioni attese da tante squadre diverse. Insomma, momenti intensi per il direttore sportivo del Monza Filippo Antonelli. Ma cominciamo dal principio.
In caso di non iscrizione della Salernitana, il Monza può accedere al ripescaggio per la Serie A?
«La realtà è che non abbiamo mai neanche affrontato l’argomento in società, perché ci sono dei regolamenti precisi e questi regolamenti non premiano il Monza, bensì danno precedenza a retrocesse ed eventualmente trascorso calcistico. Credo che se non dovesse farcela la Salernitana, il Benevento sarebbe in vantaggio su tutte».
Dunque sarà Serie B e allora testa al mercato. Da dove si comincia?
«Dalle uscite. Ad esclusione dei giovani, abbiamo circa 25 senior in rosa e per regolamento già dobbiamo toglierne sette. In caso di operazioni di mercato, uno dovrà uscire e uno entrare».
Quale sarà l’ordine d’intervento dei reparti?
«Pensiamo a completare bene la difesa. Dopodiché passeremo al centrocampo, dove però abbiamo più abbondanza. In attacco invece cerchiamo calciatori con caratteristiche diverse dai nostri».
Come ad esempio Lapadula o Simy?
«Il primo è un giocatore che piace per caratteristiche, ma è sotto contratto e non ne abbiamo parlato. Per il secondo non è stata nemmeno abbozzata nessuna trattativa».
Ci sono già delle ufficialità? L’anno scorso di questo periodo arrivava Barberis…
«Le uniche firme sono quelle di Di Gregorio che torna dall’Inter, Brescianini dal Milan e Siatounis, il giovane che abbiamo preso dalla Primavera della Samp».
Dobbiamo aspettarci il classico annuncio del primo luglio?
«Quest’anno sarà un mercato particolare, penso che possa essere molto lungo, al contrario dell’anno scorso quando molte poche società potevano spendere e l’hanno fatto quasi subito».
Quindi pochi nomi nuovi per il raduno del 5 luglio?
«Esatto, anche perché Stroppa giustamente vuole vedere i giocatori dal vivo dopo averli visionati in video e valuteremo insieme il da farsi. Abbiamo molto materiale su cui lavorare, come detto, e lavoreremo in corso d’opera per migliorare la rosa a disposizione a seconda delle esigenze».
La difficoltà maggiore saranno le uscite?
«Di tutti, non solo del Monza. Noi comunque abbiamo giocatori di alto livello, stimati, che hanno diverse richieste. Il principale scoglio è trovare la quadra sulle cifre».
Circolano molti nomi, alcuni dei quali come Ribery e Giovinco di alto profilo, c’è qualcosa di vero?
«No, quasi nulla. Sono giocatori di difficile gestione all’interno di un contesto che, per quanto il Monza sia una società prestigiosa, è pur sempre di Serie B. Meglio concentrarsi su rinforzi reali di calciatori che possano dare una mano da subito, abituati a lottare per certi obiettivi».
Che Monza devono aspettarsi i tifosi per la stagione che sta iniziando?
«Un Monza ambizioso e forte, come nel Dna di questa società».