Sequestro lampo di imprenditoreL’imboscata dei militari a Ronco

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Ronco Briantino – È un bergamasco l’imprenditore protagomista del sequestro lampo avvenuto lunedì mattina a Robbiate, in provincia di Lecco, e per il quale i carabinieri hanno già eseguito un arresto. Sergio De Giorgi, contitolare della “Eletecno” di Robbiate, risiede infatti con la famiglia ad Azzano San Paolo, alle porte di Bergamo, dove si trova per riprendersi dal comprensibile stato di shock.

Il sequestro di De Giorgi è stato messo in atto da tre uomini attorno alle 9 di lunedì davanti all’azienda di cui l’industriale è contitolare. L’uomo è stato caricato a forza su una Bmw e sono subito spariti. Due dei rapitori avevano il volto coperto da un passamontagna ed erano armati di pistola.

Poco più tardi hanno telefonato in azienda chiedendo un riscatto di 80mila euro in cambio della liberazione dell’ostaggio. Si è aperta così la trattativa della quale sono stati subito informati anche i carabinieri di Merate.

L’appuntamento per lo scambio è stato poi fissato per le 14.30 alla periferia di Ronco Briantino, a una decina di chilometri dal luogo del sequestro, dove si presenta un emissario dell’azienda, seguito a distanza dai carabinieri. I tre malviventi si fanno consegnare il denaro (precedentemente segnato per essere reso riconoscibile) mentre De Giorgi viene fatto uscire dalla Bmw. In quel momento i carabinieri intimano il classico “mani in alto”, ma i banditi scappano.

L’inseguimento dura poco, l’auto della fuga viene bloccata quasi subito e i militari riescono ad arrestare uno dei tre mentre gli altri due scappano nella campagna. In manette è finito un italiano, con casa a Corsico, nativo di Palermo. I carabinieri della compagnia di Merate unitamente al personale della stazione del Norm, coordinati dal capitano Giorgio Santacroce, lo hanno preso dopo l’inseguimento tra Ronco e Carnate.

De Giorgi è stato poi portato al pronto soccorso dell’ospedale per un controllo delle sue condizioni di salute, risultate buone. L’uomo è ora nella sua casa di Azzano con i propri familiari.

Ancora da chiarire la causa di quanto avvenuto: sembra che l’azienda di Robbiate abbia alcune cause civili in corso con alcuni fornitori per cifre simili a quelle chieste per il riscatto. Bisogna ora valutare se c’è una correlazione tra il sequestro e le cause in corso.