Monza – E’ continuato venerdì a Monza il processo per resistenza a pubblico ufficiale a cinque anarchici protagonisti di tensioni con la polizia locale in via Italia nel maggio 2009, durante un volantinaggio contro la croce rossa. In aula sono stati sentiti i testimoni della difesa («Stavamo levando il presidio, i vigili ci hanno chiesto i documenti, all’improvviso è nata una discussione e ho visto un vigile contro uno di noi»), l’udienza è stata aggiornata al 27 aprile con altre testimonianze in programma.
Gli imputati sono Chiara Casati, Ilaria Salis, Enrico Palmieri, Vincenzo Tallarico e Paolo Maurizio Ferrari, 63 anni. Quest’ultimo è nome noto alle cronache degli anni di piombo. Arrestato il 27 maggio 1974 a Firenze, Ferrari ha trascorso 30 anni in carcere per il sequestro del sostituto procuratore di Genova Mario Sossi. Il magistrato era stato rapito ad aprile dello stesso anno nel capoluogo ligure, e rilasciato un mese dopo a Milano.
Un rapimento rivendicato dalle Brigate Rosse, il cui nucleo storico annoverava lo stesso Ferrari tra le sue fila. Fu il primo “brigatista clandestino” arrestato, il primo a dichiararsi “prigioniero politico”. Mai dissociatosi dalla lotta armata, l’uomo è uscito dal carcere nel 2004, guadagnandosi il titolo di “irriducibile. Il mese scorso, è stato nuovamente arrestato nell’ambito della retata contro alcuni esponenti del movimento no tav.
F.Ber.
Scontri anarchici e polizia localeUdienza in tribunale a Monza
E' continuato venerdì a Monza il processo per resistenza a pubblico ufficiale a cinque anarchici protagonisti di tensioni con la polizia locale in via Italia nel maggio 2009, durante un volantinaggio contro la croce rossa. In aula i testimoni della difesa.
