Quell’orrore chiamato Goli OtokSarti ed Elio De Capitani a Monza

Elio De Capitani e Renato Sarti di scena a Monza per raccontare l'orrore di Goli Otok, dove il maresciallo Tito aveva aperto il campo di prigionia per le persone sospettate di essere filostaliniane dopo la rottura tra Jugoslavia e blocco sovietico. Lì è finito anche il monzese Aldo Juretich. Al Binario 7.
Quell’orrore chiamato Goli OtokSarti ed Elio De Capitani a Monza

Monza – L’inferno è un’isola dimenticata. L’isola calva, Goli Otok. L’inferno è l’incubo delle botte e della torture, delle mani che picchiano e sono quelle dei fratelli e dei compagni. L’inferno sono grida nella notte che durano anche quarant’anni, e una storia che non si può dire a nessuno. Perché Goli Otok dev’essere dimenticata. L’isola calva. “L’isola della libertà”: è il titolo della lettura scenica che Elio De Capitani e Renato Sarti presentano al Binario7 questo fine settimana. Il testo sintetizza la lunga testimonianza che Renato Sarti ha raccolto anni fa ascoltando Aldo Juretich raccontare di Goli Otok, della prigionia, e poi del rilascio.
Nella sua veste di lettura scenica rappresenta un progetto appena sbocciato a teatro, che Sarti spera inizio di un percorso. Comincia tutto con un incontro, quello con Aldo Juretich, «diventato poi un rapporto intimo e profondo», dice Renato Sarti. «Quando l’ho intervistato con Aldo Berrini era la prima volta che affidava il racconto di Goli Otok a un registratore, ne aveva solo scritto». La sua voce poi ha descritto l’orrore a un gruppo di giovani collaboratori, che hanno impiegato cinque giorni di lavoro pieno per mettere insieme la testimonianza. «Per quarant’anni Juretich ha fatto i conti con quello che è accaduto. Certe vicende umane non si riescono a far comprendere; il compito del teatro è dar voce a questi aspetti», spiega Sarti. La lettura scenica è accompagnata da musiche di Carlo Boccadoro; è una produzione Teatro della Cooperativa (che quest’anno dedica la sua stagione a Juretich) in collaborazione con Mittelfest. Sul palco c’è Renato Sarti nelle vesti di un medico che letto “Goli Otok” di Giacomo Scotti (edito nel 1991 e prima testimonianza del campo di concentramento di Tito, dopo la frattura con Stalin alla fine della guerra), chiede ad Aldo Juretich di raccontare. Aldo è Elio De Capitani.
Goli Otok è in scena sabato 24 alle 21 e domenica 25 alle 16 e alle 21. I biglietti costano 18 euro; il ridotto per under25, over65 e convenzionati costa 12 euro, 6 euro l’ingresso per gli under18. Al ridotto hanno diritto per tutte le repliche anche gli iscritti Anpi e Aned (prenotazione obbligatoria nella rispettive sedi). L’acquisto online si può effettuare fino alle 18 di venerdì, 23 novembre (www.teatrobinario7.it).Sul Cittadino in edicola lo sconto per la replica didomenica.
Letizia Rossi