La fortuna, in Formula 1, premia la tenacia e, ovviamente, il valore tecnico. Così la Ferrari, nella giornata della vittoria Mercedes e di Valtteri Bottas, è riuscita a salvare l’onore col secondo posto di Charles Leclerc che, partito settimo, ha sofferto per sessanta giri poi si è scatenato con due sorpassi mozzafiato prima su Lando Norris e poi su Sergio Perez. In quel momento era terzo ma a premiarlo con un gradino in più sul podio ci ha pensato Lewis Hamilton che ha badato bene a colpire Albon che l’aveva ormai superato rimediando 5 secondi di penalità: retrocessione, a fine gara, dal secondo al quarto posto a vantaggio del bravo Lando.
Intendiamoci, non è stata una grande Ferrari, questo lo si era visto fin dalle prove libere e dalle qualificazioni. E in gara il suo motore ha reso in rettilineo ben 15 chilometri orari ai motori Mercedes. È stato grande, quindi, solo Charles Leclerc che ha mostrato a Sebastian Vettel di ben meritare i galloni di capitano e che, con tenacia, ha sfruttato tutte le opzioni fortunate che gli sono capitate, prima fra tutte il ritiro dopo soli 11 giri di Max Verstappen; e, poi, le safety car negli ultimi giri che gli hanno consentito di annullare i distacchini che aveva dalla seconda Red Bull, dalla Racing Point e dalla McLaren che sembra viaggiare all’inizio della strada che Ron Dennis percorse con tanto favore.
La Ferrari, con motore sicuramente meno potente dei Mercedes e degli Honda non ha sofferto, come ad esempio i tedeschi, di calo di potenza sul finire della gara: è stato anche questo uno dei fattori che hanno dato uan mano alla rincorsa di Leclerc.
Domenica prossima si replica e c’è da attendersi una ripetizione, almeno fino a tutta la qualifica, di questo week end. Ma i tifosi della Ferrari non devono farsi illusioni di vittoria per il secondo posto del giovane monegasco, devono guardare anche alla anonima prestazione di Vettel, autore fra l’altro di uno dei suoi celebri errori. La Rossa non è alla pari delle macchine motorizzate Mercedes e neppure della Red Bull, e Leclerc per ripetere lo stesso risultato di oggi nel GP di Stiria, che fra sette giorni si disputerà sempre a Zeltweg, dovrà avere la stessa dose di fortuna.
I tifosi della Rossa lo sperano, io qualche dubbio ce l’ho. Anche perché a mettere a nudo la scarsa potenza dei motori Ferrari ci hanno pensato anche le Haas e le Alfa Romeo. Insisto nella mia tesi: la presidenza Ferrari deve aprire il portafogli per dare alla squadra materiale, anche umano, per tornare ai vertici. Vedremo in Ungheria se la nuova strada annunciata da Mattia Binotto sarà davvero quella giusta. Se la Ferrari dovrà ricominciare, allora la rivoluzione non sarà una necessità ma un obbligo.
Mi ha stupito la serie di errori commessi da Lewis Hamilton, penalizzato di tre posizioni per inosservanza, in qualifica, del regime di bandiera gialla. In gara non è mai riuscito a insidiare Bottas e, quando è stato attaccato da Albon, ha commesso una scorrettezza da campione consumato, devo ammetterlo, ma non sfuggita ai commissari. Niente di compromesso, ovviamente, perché il Mondiale è solo alla prima gara.Ma da un pilota consumato qual è l’inglese, titolare di ben sei iridi, farsi uccellare come un principiante da un giovane pilota alla sua seconda stagione di formula 1 è stato davvero un fatto molto sorprendente.
A proposito di piloti, devo dire che la Formula 1 sta mostrando una giovane generazione di grandi valori. Leclerc, Vertsappen Norris, Aldon, lo stesso Sainz assicurano ai tifosi anni di battaglie affascinanti come, forse, la formula 1 non ha mai avuto grazie anche alla competitività delle monoposto di almeno quattro scuderie, in attesa anche di vedere in cima ai valori tecnici le Renault di Ricciardo e Ocon.