Charles Leclerc domina il week end belga e conquista la sua prima vittoria in formula 1 alla dodicesima gara al volante della Ferrari. Pole position e vittoria davanti a Lewis Hamilton che, lo ha ammesso lo stesso penta campione del mondo, ha dato tutto pur di vincere a Spa. Una buona partenza, in testa, davanti ad Hamilton poi rimontato da Vettel con Max Verstappen subito fuori per un contatti con l’Alfa di Raikkonen.
A quel punto la gara era solo fra Ferrari e Mercedes, le prime velocissime sui rettilineo, le seconde in gran spolvero nel secondo settore della pista, quello con le curve lente. Mattia Binotto, avuta la prova che andando all’attacco con le due vetture avrebbe probabilmente perso la corsa, ha pensato di attuare la stessa strategia usata nel passato dalla Mercedes: tenere, cioè, un pilota a rallentare gli inseguitori del battistrada.
Ha fermato per il cambio gomme Sebastian Vettel (dalle soft alle medie) e sei giri dopo il cambio è stato per Leclerc. A quel punto, la Mercedes ha commesso l’errore che forse è costata la gara e ha permesso al vittoria del giovane monegasco: invece di marcare il leader della corsa, Toto Wolf ha chiamato Hamilton al cambio un giro dopo Leclerc: l’inglese è tornato in pista dietro Vettel al quale nel frattempo il muretto Ferrari aveva chiesto di far passare Leclerc che ne aveva di più e di proteggerlo il più possibile nei confronti del campione del mondo.
Una mossa azzeccata, perché con la difesa di Vettel, Leclerc ha accumulato oltre sei secondi, vantaggio che gli ha permesso di battere Hamilton quasi in volata: con due ultimi giri al cardiopalmo, in estrema e vittoriosa difesa della leadership, sia con un’oculata gestione delle gomme medie, sia con un’astuzia all’ultima staccata dove ha impedito all’inglese di poter usare il DRS per un disperato tentativo finale di sorpasso.
Generoso il sacrificio di Sebastian Vettel che ha lavorato molto per la squadra. E, ritengo, dev’essere stata anche deludente per una quattro volte campione del mondo ritrovarsi a dover fare il gregario a un giovane non ancora ventiduenne e in Scuderia da soli 12 gran premi. Ma, come diceva Enzo Ferrari, il primo interesse dei piloti deve esser sempre per la squadra: la Ferrari, dopo la penalità seguita alla vittoria di Vettel in Canada, aveva bisogno di vincere e lo ha fatto con una buona macchina e con molto acume tattico.
Mattia Binotto, con gesto signorile, non è salito sul palco della premiazione a ricevere la Coppa riservata al costruttore ma ha mandato uno dei suoi tecnici: un omaggio al gran lavoro fatto in casa per preparare sia Spa sia Monza. Già, Monza arriverà domenica prossima. La Ferrari utilizzerà la terza evoluzione della power unit, quindi avrà una ventina di cavalli in più. E Monza, con i suoi rettilinei potrebbe diventare un altro trampolino per la vittoria e vendicare la figuraccia dell’anno scorso.