Ho rivisto Il gran premio di Singapore. E ho letto le numerose critiche che i tifosi della Rossa hanno rivolto alla loro squadra del cuore. Per quel che mi riguarda devo fare una critica alla Ferrari. Il comportamento della squadra di Maranello nei confronti di Charles Leclerc non è stato molto generoso, anzi è stato al limite della correttezza. Leclerc nelle ultime tre gare ha conquistato altrettante pole position, nella gara in notturna era saldamente in testa, mentre Sebastian Vettel era terzo. Abitualmente una scuderia concede il primo Pit stop al suo pilota più avanzato nella graduatoria della corsa. Nel caso di Singapore sarebbe quindi toccato a Leclerc fermarsi per cambiare gomme e ripartire.
La Ferrari ha optato per una strategia diversa, ha fermato Vettel per primo che in quel momento era terzo con la motivazione dell’undercut su Hamilton che seguiva Leclerc. Dopo il pit stop la Ferrari di Leclerc si è trovata dietro a quella di Vettel. Il tedesco, in quel momento, aveva recuperato 3.9 secondi: un vantaggio che lo ha portato in testa alla corsa fino al termine. Leclerc durante le gare ha chiesto “perché ogni volta che faccio pit stop esco dietro a Vettel?“.
Una domanda giusta alla quale la Ferrari ha risposto con una pretesa di rispetto della strategia studiata prima della gara. E ciò mi sembra più una scusa che una realtà, perché se così fosse per quale motivo Leclerc avrebbe chiesto al muretto per due o tre volte “posso passare?“.
Il fatto di non vedere Leclerc vincere la sua terza gara consecutiva ha provocato, come dicevo, una marea di contrarietà. Io sono dell’opinione che sarebbe stato meglio rispettare le consuetudini della scuderia e far fare il pit stop per primo a Charles Leclerc. In primo luogo perché il monegasco se lo era meritato con la pole position e il primato in corsa. Poi, perché Leclerc è il pilota Ferrari del futuro, quindi non è conveniente irritarlo oppure privarlo di vittorie che sarebbero meritate sul campo per favorire il recupero di un pilota come Vettel ormai sul viale del tramonto e sempre meno veloce del giovane compagno di squadra.
Tirando troppo la corda la Ferrari potrebbe arrivare a una situazione critica, quella di una pilota giovane e velocissimo, ma scontento del trattamento riservato. Leclerc, in altre parole, potrebbe decidere, alla scadenza del contratto, di lasciare la squadra di Maranello e trasferirsi altrove. Un rischio che la Ferrari non può permettersi di correre.