Un’altra pole position a Spa, nel GP del Belgio. Lewis Hamilton ha portato il suo bottino personale a quota 94, un numero che fa sospettare che il valore agonistico della Formula 1 sia davvero molto basso. Dietro ad Hamilton, i soliti Bottas e Verstappen che saranno i piloti che, verosimilmente, contenderanno la vittoria al pilota britannico.
In Belgio sta continuando il disastro Rosso. Anzi è peggiorato. La Ferrari, che l’anno scorso aveva dominato le qualifiche del GP del Belgio, un solo anno dopo è rimasta fuori dalla top ten della qualifica. I tempi di Leclerc e Vettel oggi sono la fotocopia di quelli della passata stagione. Segno evidente che, nel 2019, a nascondere i difettucci del telaio c’era quel super motore che, poi, la federazione ha riconosciuto fuori dalla legalità. Io credo che se le analisi dei commissari federali fossero accurate e non rispondessero a criteri di politica pseudo sportiva, tutte le scuderie avrebbero qualcosa su cui discutere. Parlo di politica pseudo sportiva, perché la Ferrari ha tenuto in piedi il reclamo contro la liceità della realizzazione delle Racing Point, mentre la Renault, che l’ha ritirata, ha cominciato a marciare forte. Non ritengo possibile che alcune monoposto della passata stagione abbiano potuto migliorare le loro prestazioni rispettivamente di quasi 3”8, perché visto che le macchine sono sostanzialmente le stesse questo vuol dire che, invece, non lo sono le potenze dei motori.
Un’ultima considerazione. Se sulla pista di Spa, così ricca di curvoni veloci, la Ferrari ha beccato quasi due secondi di distacco da Hamilton, a Monza che ha due chicane e quattro curve, quanto distacco buscherà?