Le notti di Arcore? Solo un giocoCome allenarsi alla Bunga republic

Le notti di Arcore? Una semplice partita a carte. Come quelle di ''Bunga republic'', il gioco realizzato dall'associazione Finestre culturali di Chiusi presentato nel corso del fine settimana al festival Play di Modena. Per vincere basta sviare, corrompere o minacciare gli avversari.
Alcea occupata a Burago Molgora immagine

Arcore – Le notti di Arcore? Una semplice partita a carte. E non al gioco che sarebbe facile pensare. Se qualcuno per caso se lo fosse scordato la villa arcorese era la sede prediletta dei famigerati bunga bunga e allora qualcuno, dalle parti di Chiusi, in provincia di Siena, ha pensato di perpetuare il loro ricordo. Anzi, di farne un gioco da tavolo dedicato alle storture della democrazia (recente) italiana. Si chiama “Bunga republic” e lo hanno inventato i protagonisti dell’associazione Finestre culturali: la presentazione ufficiale nellos corso fine settimana a Modena, in occasione di Play – Festival del gioco.

«Insieme ai tuoi amici vesti i panni di un politico senza coscienza, e diventa il più ricco, il più potente, e ovviamente il più macho della Repubblica del Bunga Bunga – racconta l’associazione nella presentazione del gioco – Ma attenzione! Se non ti dimostrerai in grado di sviare, corrompere o minacciare gli avversari, questi potranno farti perdere tutto quello che hai faticosamente conquistato proprio quando la vittoria è più vicina».

Alla repubblica del bunga bunga si può giocare da 3 a 11 giocatori, basta avere almeno sedici anni, così, per salvare l’apparenza. «Nella mitica repubblica del bunga bunga – prosegue la spiegazione – era consuetudine investire il denaro per pagare escort da offrire ad amici potenti; questi usavano contraccambiare il favore aiutando a conquistare delle cariche pubbliche che fruttavano fior di quattrini. Vigeva inoltre la regola: “Corrompere gli avversari è cortese, minacciarli, lecito”».

«Bunga Republic s’ispira ai costumi di quest’antica civiltà estinta – sottolineano ironici quelli di Finestre culturali – . Ogni riferimento a fatti, luoghi o persone reali è puramente casuale».