Una Casa costruita associazione su associazione. Le fondamenta le ha messe nel 1998 una sinergia virtuosa con l’impegno del Lions club Monza host, in accordo e con il supporto del Comune che ha concesso il comodato d’uso gratuito della struttura di via Correggio. Poi, di anno in anno, quella casa (pur con i suoi spazi tutti al piano terra) in realtà è idealmente diventata a più piani, tanto è stato l’impegno e la capacità di sostegno alla comunità. E i mattoni li hanno messi i volontari della tante associazioni che qui hanno trovato un “nido” per i loro progetti.
La Casa del volontariato compie 20 anni. Gestita dell’omonima associazione, formata da un consiglio direttivo (con sei rappresentanti delle associazioni, due del Comune, uno dei Lions e due tra i volontari della segreteria), la struttura è di fatto un’associazione di promozione sociale (Aps). In pratica, un organismo che cammina con e per il territorio, con il supporto a organizzazioni di volontariato, cooperative sociali ed enti no profit di Monza e Brianza. La CdV siede anche al tavolo del Forum del terzo settore ed è membro attivo del Csv di Monza Lecco Sondrio. Un centinaio le realtà che oggi ne fanno parte. Unico l’obiettivo: promuovere i valori della solidarietà sociale e favorire tutte le forme di partecipazione attiva delle organizzazioni del terzo settore alla vita della comunità. Servizi che sono esclusivamente auto-finanziati dall’Aps. I vari ambienti della “Casa” accolgono incontri, convegni, seminari, riunioni sia in fascia diurna sia serale. Persino nel fine settimana la Casa non chiude ed è a disposizione di chi ne fa richiesta. E come tutte le case, anche questa con il tempo ha avuto bisogno di manutenzione, ordinaria e straordinaria, sostenuta per intero dall’Associazione.
Oggi a guidare la CdV è Assunta Betti. Da sempre impegnata nella struttura, in arrivo dalla forte esperienza di volontariato in Abio, Associazione per il bambino in ospedale, Betti di questa Casa non si è persa un solo giorno, una sola iniziativa, un solo progetto.
Vent’anni di impegno. Difficile riassumerli. Ma un bilancio l’avrete fatto. «Abbiamo percorso un cammino lungo e siamo cresciuti passo dopo passo. Tutti i componenti del consiglio, in questi anni, ciascuno per il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze, ha aiutato a mettere meglio a fuoco la strada di CdV. Grazie a questa forte intesa, ciascuno di noi è cresciuto in professionalità e abbiamo sostenuto progetti e percorsi sempre attinenti ai tempi, alle necessità variabili del momento. Anche il concetto del “fare rete” è cresciuto con il tempo. I consiglieri arrivano qui dopo una giornata di lavoro, sono volontari, ma hanno sempre l’entusiasmo della prima volta».
Collaborazione con associazioni e istituzioni, diffusione della cultura del volontariato. E ancora formazione e informazione, coordinamento di reti per la realizzazione di bandi. Ma c’è un progetto che in qualche modo rappresenta questi 20 anni? «Direi l’ultimo. Perché è sempre la progettualità più recente che stimola, che invita a fare. Noi possiamo essere ente capofila di un progetto e questo si traduce in un impegno senza sosta».
Quale progetto, dunque? «“Pane e Rose” rappresenta un percorso che ci riempie il cuore (tanti cuori sono il logo della Cdv, ndr). Evitare lo spreco di cibo è in tempo di crisi ancor più un dovere di tutti. Con tante realtà diverse, il progetto, oltre alla sostenibilità, è un aiuto immediato a famiglie in difficoltà. Ogni giorno una decina di volontari si occupa del recupero del fresco. E la modalità tutta monzese riscuote consensi. Abbiamo avuto un importante finanziamento regionale, per il futuro la rete potrebbe allargarsi».
Un’immagine su tutte di questi 20 anni. «Forse quella del DDI, realtà impegnata nella formazione subacquea per persone con disabilità. Stanno crescendo tanto. Ho in mente quando li conobbi, scegliemmo subito di sostenerli. Fanno cose magiche».
Cos’è oggi la Casa del volontariato? «Un punto di scambio, un nodo di interscambio di esperienze e formazione per il volontariato, che necessita sempre più di professionalità» .
Un’immagine anche per il futuro. «Direi tante immagini di un sostegno alle progettualità, in una sola ottica: migliorare la qualità della vita delle persone».
E proprio con l’idea di confrontarsi e migliorare la comunità, nasce l’idea del convegno che il 9 novembre. Il secondo appuntamento per l’anniversario della Cdv sarà “Da costo a valore: welfare che genera” che si terrà dalle 9 al Binario 7, per invitare alla riflessione su nuovi modelli di politiche sociali e vedrà gli interventi di diversi esponenti del terzo settore che forniranno spunti, strategie e strumenti per interpretare al meglio il nuovo modello di welfare. Dopo il saluto di benvenuto di Betti, presidente della CdV e gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, il direttore di Vita Magazine, Stefano Arduini introdurrà gli interventi di Paolo Pezzana, consulente per lo sviluppo generativo all’Università Cattolica di Milano.Dalle 11.30, con il metodo dell’intervista dinamica, saranno esaminate tre esperienze significative del territorio: il percorso anti-spreco “Pane e Rose”, il progetto di residenzialità La casa sulla collina dell’associazione “Tu con Noi” e il progetto inclusivo “TikiTaka”, rete con capofila Asc Consorzio Desio – Brianza. A seguire, dalle 12.30, le linee guida di progetto per l’applicazione del modello di welfare che genera con l’intervento della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e dalle 12.45 prospettive e sostenibilità future alla luce della riforma del terzo settore con il portavoce del Forum nazionale Claudia Fiaschi.