Il linguaggio di mio figlio è poco sviluppato e faccio fatica a entrare in relazione con lui. Che giochi possiamo fare insieme?

Un ritardo nell’acquisizione di competenze. Come reagire? Risponde la dottoressa Giulia Casiraghi, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva.
Bambino - foto rawpixel.com/it.freepik.com
Bambino – foto rawpixel.com/it.freepik.com

Buongiorno, mio figlio Davide ha tre anni, raramente lo vedo giocare e dedicarsi a qualcosa di preciso, passa molto tempo a muoversi, cammina, corre o si arrampica senza uno scopo. A volte ripete delle frasi sentite nei cartoni animati anche mentre stiamo facendo altre cose.

Il linguaggio non è molto sviluppato. Faccio fatica a giocare con lui, non riesco a trovare nulla con cui entrare in relazione. Potrebbe consigliarmi dei giochi da fare con un bambino come lui?


Elisabetta

Buongiorno, sembra che il suo bambino sia un caso abbastanza complesso, da quanto riporta potremmo dire che ci sia un ritardo nell’acquisizione di alcune competenze attese per l’età. Cercherò in seguito di analizzare le caratteristiche da lei colte e riportate.

Da un bambino di tre anni ci aspettiamo che si dedichi con piacere al gioco simbolico, ovvero quel tipo di gioco nel quale il bambino fa finta di essere qualcuno diverso da sé, per esempio diventa un dottore, un personaggio di fantasia, un genitore, un animale, ecc..

Oltre ad interpretare qualcuno, nel gioco simbolico vengono usati giocattoli per creaere scene, per esempio gli animali, la bambola, le macchinine, altri personaggi, ecc.

Il fatto che un bambino non si dedichi a questa attività è uno degli indici di ritardo nel neurosviluppo.

Le ricordo anche che è importante che le azioni dei bambini siano finalizzate, cioè che abbiano uno scopo, muoversi come ha descritto lei, senza un fine, non è indice di una buona evoluzione.

Preciso che alla sua età è normale che si dedichi ad attività sensomotorie, nelle quali viene utilizzato molto il movimento del corpo che diventa fonte di grande piacere per il bambino.

Sono attività sensomotorie il saltare, rotolare, tuffarsi, scivolare ecc.

Nel suo caso specifico, mi sembra di capire che queste siano l’unico interesse del suo bambino.

Le ricordo che la variabilità delle attività e degli interessi è indice di normalità dello sviluppo, cosa che lei non ritrova nel suo bambino.

La fatica che riporta ad entrare in relazione con Davide potrebbe essere dovuta ad una difficoltà specifica del bambino nelle competenze relazionali, le quali non risultano adeguate alla sua età.

Le caratteristiche osservate in Davide potrebbero fare riferimento a diversi quadri, fra i quali non escluderei un disturbo dello spettro autistico, nel quale ritroviamo alcune caratteristiche come la difficoltà nelle competenze sociali e una restrizione degli interessi, anche il ripetere frasi o parole in contesti non adeguati è una caratteristica che spesso ho ritrovato nei soggetti con questa diagnosi.

In conclusione le consiglio vivamente di portarlo da uno specialista al fine di indagare la situazione complessa ed eventualmente avere una diagnosi, dopo di che potrà intraprendere un percorso neuropsicomotorio per sostenere il bambino nella crescita. Durante la riabilitazione lo specialista TNPEE vi aiuterà ad entrare in relazione con il vostro bambino con attività specifiche create su misura per lui.

In seguito a quest’ultima considerazione non posso consigliarle attività in quanto dovrei prima poter vedere il bambino per capirne il funzionamento.

Giulia Casiraghi *

* Laureata all’Università di Milano Bicocca, è TNPEE – Terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva. Iscritta all’albo professionale dei terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva n°448. Si occupa di età evolutiva, in particolare segue bambini e ragazzi tra zero e 18 anni con disturbi del neurosviluppo. Lavora come libera professionista a Milano e nella provincia di Monza e Brianza. Per contattarla: giuliacasiraghi2@gmail.com.