Monza – Sono i tumori la prima causa di morte sul territorio di Monza e Brianza. Nel 2010, secondo il report appena pubblicato dalla Asl Mb, il 36,7% dei decessi è stato causato da un tumore, il 34,4% da disturbi del sistema cardiocircolatorio, il 6,4% da disturbi del sistema respiratorio e da neuropatie per il 3,8%. «Siamo in linea con i dati nazionali – commenta Luca Cavalieri D’Oro, responsabile dell’unità operativa di epidemiologia della Asl – il tumore ai polmoni è la prima causa di morte tra gli uomini, mentre per le donne il tumore alla mammella è la seconda causa di morte dopo i disturbi cardiocircolatori. Nella media tra uomini e donne il tumore è al primo posto».
Il registro dei tumori – Dal report non emerge nessuna particolare patologia che colpisce in particolare la Brianza rispetto al resto d’Italia. «Per questo tipo di confronti – prosegue Cavalieri D’Oro – sarà molto utile il registro tumori che partirà nella nostra Asl dal prossimo anno. Si tratta di uno strumento che ci permetterà di registrare i diversi tipi di tumore, il percorso di cura seguito, ma anche di compiere un analisi territoriale dei dati per capire se esiste una relazione tra determinati tipi di tumori e la vicinanza a sorgenti inquinanti come può essere una discarica, un inceneritore o a fonti di inquinamento pregresso come è per noi il caso di Seveso». Al momento sono tre i tumori “killer”: il tumore ai polmoni (prima causa di morte tra gli uomini, in crescita tra le donne), il tumore alla mammella (al primo posto tra i tumori femminili) e il tumore al colon retto che è al secondo posto per mortalità sia tra gli uomini che tra le donne.
La prevenzione – «Una buona prevenzione può ridurre la mortalità per tumore – prosegue Cavalieri D’Oro – per questo al Asl predispone uno screening per il tumore alla mammella per le donne tra i 50 e i 69 anni con mammografia ogni due anni, uno screening di prevenzione del tumore al colon-retto tramite la ricerca di sangue occulto nelle feci per uomini e donne tra i 50 e i 69 anni». Partecipare allo screening è semplice perché la Asl spedisce una lettera d’invito indicando data, ora e luogo del primo controllo. Purtroppo dai dati raccolti dalla Asl emerge che solo il 50% delle donne interessate si è sottoposta nel 2010 a mammografia (sono state 17.573 nel 2010 e sono stati trovati 76 tumori), mentre lo screening del tumore colonretto ha coinvolto il 53% delle donne e il 49% degli uomini. «L’adesione allo screening è in crescita – concludono dalla Asl – ma resta ancora alta, soprattutto tra le donne, la percentuale delle morti evitabili grazie alla prevenzione. Per il 2010 è stato calcolato che il 39% dei decessi femminili si sarebbero potuti evitare se ci fosse stata adesione ad interventi di diagnosi precoce».
Rosella Redaelli