Per Lewis Hamilton il GP del Barhein si è messo in salita. Il campione del mondo in carica è stato penalizzato di cinque posizioni sulla griglia per la sostituzione del cambio causa un problema di natura idraulica che risale al GP d’esordio del mondiale 2018 a Melbourne, in Australia. La sostituzione del cambio fa scattare automaticamente la sanzione. Le immagini di quel gran premio misero in evidenza un continuo smanettamento di Hamilton sui pulsanti del cambio. Il che potrebbe spiegare sia la possibilità che il guasto sia stato provocato dal pilota per un errore nella gestione dei pulsanti, sia per una defaillance tecnica dello strumento medesimo. Tuttavia, dopo l’inconveniente che consentì a Vettel di prendere un vantaggio irrecuperabile e vincere, Hamilton dopo l’inconveniente continuò la gara senza apparenti difficoltà.
Causa la sanzione, Hamilton potrà al massimo partire dalla terza fila su una pista che, però, favorisce i sorpassi e con la zona DRS che coincide con il rettilineo d’arrivo. Nelle prove libere il buon Lewis è andato così così. Risentendo, probabilmente anche a livello psicologico, proprio del fatto di dover effettuare una qualifica la cui pole position, per lui, sarà rappresentata dalla sesta posizione di partenza!
A me sembra che il regolamento della formula 1 vada proprio contro l’automobilismo, che nelle intenzioni future della Fia e dei proprietari statunitensi di Liberty Media dovrebbe essere, per tecnica e tecnologia, laboratorio della produzione di serie ed esaltare le qualità del pilota. Se si rompe un cambio, allora, un motivo tecnico o tecnologico c’è sempre e la penalizzazione in griglia di partenza del pilota non ha, a mio avviso, alcun senso. Caso mai, a essere penalizzata per una defaillance tecnica dovrebbe essere la scuderia i cui addetti sono i responsabili del montaggio della vettura e della qualità dei suoi componenti. Non mi stancherò mai di ripetere quel che Ferrari diceva della formula 1 quarant’anni fa ma ancora di grande attualità: uno o due paletti fra quantità di benzina, peso della vettura, tipologia di motore e di gomme e poi libera fantasia ai progettisti. Nella formula 1 di oggi, la fantasia dei progettisti l’unica a mancare perché i motori hanno regole di costruzione uguali per tutti, quindi alla fine divergono solo per qualche cavallo e i sorpassi avvengono non più alle staccate ma in rettilineo grazie al DRS; e le soluzioni aerodinamiche, con mille profilini che i tecnici si affrettano a copirasi l’un l’altro, viaggiano sullo stesso metro. La monogomma, poi, completail patatrac.