Sovico – Un ragazzo «solare, allegro, gentilissimo». Così lo ricorda Carlotta, un’amica di Lorenzo. «Non mi sembra vero, non ho ancora realizzato – racconta la coetanea subito dopo la tragedia – L’ultima volta l’ho visto martedì sera in compagnia e come sempre mi aveva detto: ci vediamo domani». Ma quel domani, che doveva essere una tranquilla giornata estiva trascorsa con gli amici, si è trasformata in tragedia. Una lite tra coetanei per futili motivi mentre stavano giocando a carte. Un’ evento inaudito che ha colpito profondamente il tranquillo paese di 8100 abitanti. La gente si è subito portata sul luogo appena si sono avvicinati al cuore del paese i rumori dell’elisoccorso di Como.
Ma la tragedia purtroppo si era già consumata. L’indomani in paese, erano poche le persone che avevano voglia di parlare. «Non ci sono parole, è assurdo». «Questa cosa ci ha distrutti profondamente. Ci manca e ci mancherà per sempre. L’ho sentito mercoledì intorno alle 14 – racconta Roberto, amico d’infanzia – L’ho chiamato e gli ho chiesto se dovevo passarlo a prendere a casa. Ma lui mi ha detto: non ti preoccupare ho il mio motorino ci vediamo dopo. E invece dopo le 15, mi hanno chiamato avvisandomi dell’accaduto. Non sapevo ancora che si trattasse di Lollo».
Lollo, così lo chiamavano i suoi amici, soliti a trascorrere i pomeriggi e le sere insieme ai giardinetti di Macherio, o nella zona dei Canzi a Sovico o vicino al centro sportivo. «Manca una parte di noi – raccontano gli amici – Lorenzo era leale, capace di sollevare il morale alle persone». Un ragazzo attivo e vivace, che amava sistemare e “mettere mano” al suo motorino. «Non riuscivo a litigare con lui, era impossibile – racconta Roberto -La sua famiglia è splendida. Lorenzo aveva la passione per i motori e per il suo booster». Stava studiando per la patente di guida. Aveva da poco superato l’esame di teoria e a settembre avrebbe sostenuto la pratica.
Ascoltava la musica hip – hop, in particolare i Club Dogo. Ma c’è anche rabbia tra i ragazzi nei confronti delle gang sudamericane. «Non se ne può più di questi atti di violenza – dicono gli amici – Sono cose che non devono succedere, non si deve arrivare a questo. Si sentono troppo convinti vogliono farsi vedere di più. Non esiste più rispetto neanche per la vita». Gli amici di Lorenzo sono rimasti tutto il giorno sul luogo del delitto. «Vogliamo stare con lui questa sera», hanno detto giovedì. «Da stanotte il cielo ha una stella in più». Con questa frase scritta davanti alla sede delle associazioni dove Lorenzo è stato strappato alla vita, i suoi amici lo ricordano. E ora uno striscione campeggia sul ponte di legno pedonale che collega la zona del comune e della biblioteca con la sede delle associazioni: Lollo sempre con noi nei nostri cuori.
Erica Sironi