Giallo dei cassonetti salesianiC’è aria di truffa a Vedano

Giallo dei cassonetti salesianiC’è aria di truffa a Vedano

Vedano al Lambro – Sono cresciuti come funghi, con le piogge di fine febbraio. Per il momento, è consigliato astenersi dall’uso: potrebbero nascondere, se non una truffa, almeno delle irregolarità. Cinque cassonetti gialli per il recupero di vestiti usati sono comparsi nelle ultime due settimane in paese. Nei primi quattro casi manca, però, qualsiasi riferimento ad un indirizzo postale, sito internet, recapito telefonico o email dell’ente promotore o degli incaricati della gestione. Strano, molto strano.

«I cassonetti non sono stati autorizzati dal Comune», risponde Maria Pia Baiardi, assessore all’Ecologia. Il suo timore è che si tratti di contenitori prelevati altrove e piazzati abusivamente a Vedano, dopo aver cambiato i lucchetti, così da poter gestire in proprio la raccolta e il riciclo del materiale. In effetti, due episodi simili sono già accaduti in paese nell’ultimo anno e mezzo. Un collaboratore dei responsabili dell’associazione Missioni Don Bosco, da noi interpellato, sta facendo le verifiche del caso e non è entusiasta della situazione.

I riferimenti compaiono solo sul quinto cassonetto. Altri contenitori, tutti senza recapiti, sono comparsi a Desio (via Tagliabue, via Serao e via Caravaggio) e a Monza (via Braille). «Abbiamo contattato la ditta, la situazione evolverà», ci informa Roberto Detti, comandante della Polizia locale di Vedano.
ma.s.